In ricordo del più grande di tutti.
La statua è stata poi fatta girare lungo tutto l'anello della pista di atletica dello stadio, con le luci dei riflettori spente e migliaia di lampadine dei cellulari dei tifosi che brillavano sugli spalti. Il tragitto dell'opera è stato accompagnato dalla lettura di una lettera a Maradona dello scrittore Maurizio De Giovanni, letta dall'attore Gianfranco Gallo. Infantino, De Laurentiis e Ferlaino hanno poi commentato la cerimonia di microfoni di Dazn. «Tutta la città, tutto il Paese e il mondo intero si stringe attorno a Diego - ha detto il presidente della Fifa - È un'emozione unica. Abbiamo ricordato chi ha fatto innamorare del calcio i tifosi del Napoli e quelli che non lo sono. Un talento incredibile, un personaggio fantastico». Ferlaino ha ricordato: «Quando ho firmato il contratto di Maradona a Barcellona, tutto avrei potuto pensare tranne che dopo molti anni sarei stato davanti a una città impazzita per lui. Quel giorno andai a prendere un whisky al bar e il barista mi disse: "Vi abbiamo fatto un bidone, al Napoli abbiamo venduto Maradona che è già grasso e ha la panci". Quel whisky mi rimase in gola e non ne ho bevuto mai più un altro in vita mia».
De Laurentiis, infine, ha spiegato perché ha accarezzato il piede sinistro della statua di Maradona. «Un piede così importante non può che essere un viatico per ricominciare ogni volta In maniera forte, nel senso che quando si scende in campo, in qualunque occasione della propria vita e per ogni tipo di azione che si voglia intraprendere, bisogna partire, si dice, con il piede giusto. E non si può assolutamente negare che il piede di Maradona fosse che quello giusto è chiaro. Accarezzarlo è anche un viatico di scaramanzia non da poco».