All'indomani dell'arrivo dei soldati ucraini a Kherson, la popolazione sta ancora celebrando la liberazione in piazza in un'atmosfera di «euforia».
«Ci sentiamo liberi, non siamo schiavi, siamo ucraini»- dice alla Cnn una donna, indicata come Olga - «Eravamo terrorizzati dall'esercito russo, dai soldati che potevano arrivare in ogni momento a casa, la nostra casa, aprire la porta come se abitassero qui e rubare, rapirci, torturarci». Una giovane donna, avvolta in una bandiera, ha raccontato con voce rotta quanto siano stati «tempi duri per tutti». E poi ha chiesto di abbracciare il reporter, ringraziando «per il vostro sostegno, che abbiamo sentito ogni giorno».