Zika, l'Onu: autorizzare aborto e contraccezione nei Paesi colpiti

Venerdì 5 Febbraio 2016
Zika, l'Onu: autorizzare aborto e contraccezione nei Paesi colpiti

Consentire, nei Paesi colpiti da Zika, l'aborto e la contraccezione. È l'appello dell'alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Zeid Ràad Al Hussein, che sta rimbalzando sui media internazionali. «Le leggi e le politiche che limitano l'accesso a questi servizi dovrebbero essere urgentemente riesaminate in conformità con i diritti umani, al fine di garantire, in pratica, il diritto alla salute per tutti», ha dichiarato il commissario.

Il virus Zika, infatti, è sospettato di provocare microcefalia nei feti delle donne contagiante nel corso della gravidanza.

Dopo il primo caso di trasmissione per via sessuale registrato in Texas, si è allargato a cinque contee l'emergenza Zika in Florida: ad annunciarlo lo stesso governatore dello Stato del sole, Rick Scott, precisando che tutti i pazienti sono stati infettati in viaggi all'estero nei Paesi a rischio. Il totale dei casi è ora 12 in Florida e la preoccupazione sale, in quanto le zanzare portatrici del virus sono ben presenti nello Stato, grazie al clima locale, caldo umido. Le contee sotto stato di emergenza sono: Broward, Miami-Dade, Hillsborough, Lee e Santa Rosa. «Stiamo facendo tutto il possibile: ci prepariamo per il peggio, sperando nel meglio», ha ha detto Scott. Il governatore ha chiesto l'aiuto dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc), sollecitando l'invio urgente di almeno 1.000 test per la diagnosi del virus, in modo da poter sottoporre all'analisi almeno le donne incinte. E chiedendo al governo altri 4.000 test per poter nel caso individuare tempestivamente ampli focolai dell'infezione.

In Brasile si sono verificati nel 2015 almeno due casi di contagio del virus Zika tramite trasfusione di sangue. Lo ha affermato, riportano i media locali, un esperto dell'Università di Campinas, vicino San Paolo. «I test genetici - ha spiegato Marcelo Addas Carvalho, direttore del centro trasfusionale - hanno confermato che un un uomo che ha ricevuto una trasfusione nel marzo del 2015 è diventato infetto, anche se non ha sviluppato i sintomi». Un altro uomo, ha aggiunto Carvalho, che ha ricevuto una trasfusione per ferite da arma da fuoco, ha probabilmente ricevuto anche il virus, anche se i test definitivi non sono ancora stati condotti. L'ipotesi di un contagio tramite trasfusione è stata presa in esame da molti paesi, compresa l'Italia, in cui i donatori che hanno soggiornato nei paesi colpiti devono aspettare 28 giorni prima di donare.

A preoccupare gli esperti è anche la possibilità di contagio attraverso rapporti sessuali. Il Cdc statunitense ha pubblicato una linea guida specifica per le donne in gravidanza, in cui si consiglia di evitare i rapporti sessuali o usare il preservativo fino alla nascita del bimbo alle donne i cui partner hanno viaggiato nei paesi interessati.

Lo Stato-arcipelago di Tonga nel Pacifico (103 mila abitanti) ha dichiarato lo stato di epidemia di Zika, dopo aver confermato cinque casi dalle analisi del sangue di quasi 260 persone, di contagio del virus trasmesso dalla zanzara Aedes aegypti, collegato a difetti di nascita, in particolare microcefalia. Lo ha annunciato il capo del Dipartimento Salute Reynold Ofanoa, precisando che nessuno dei casi confermati è di donne incinte.

«Abbiamo dichiarato un'epidemia di Zika dopo aver notato un aumento nel numero di pazienti con febbre acuta ed eruzioni cutanee», ha detto Ofanoa alla radio australiana Abc. «Secondo i dati fino al 31 gennaio, abbiamo 259 casi con sintomi del virus Zyka. Abbiamo condotto esami del sangue e cinque casi sono stati confermati». Le autorità sanitarie tengono sotto monitoraggio le donne in gravidanza per identificare possibili casi di infezione, ha detto Ofanoa. «Lavoriamo con gli ostetrici per individuare qualsiasi caso di donne incinte che presentino sintomi e per seguire la loro gravidanza fino al parto».

Negli ultimi anni si sono già registrati casi di Zika nella regione del Pacifico, particolarmente in Polinesia francese e a Vanuatu. Le Isole Samoa, che hanno denunciato il primo caso di contagio lo scorso novembre, sono state aggiunte a una lista di oltre 20 paesi in cui la trasmissione del virus è in corso. 

Ultimo aggiornamento: 19:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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