Venezuela, alta tensione. Continuano
le proteste contro Maduro

Sabato 22 Febbraio 2014
Venezuela, alta tensione. Continuano le proteste contro Maduro
CARACAS - Malgrado gli appelli alla pace, al quale si sono associate perfino un centinaio di ex Miss e regine di bellezza, la tensione resta alta in Venezuela, dove gli studenti e l'opposizione mantengono l'agitazione in piazza contro il governo di Nicolas Maduro.

Il presidente reagisce denunciando un «golpe fascista», dispiegando unità militari nella regione dove è nata la protesta giovanile e ordinando l'espulsione dal paese dei giornalisti della CNN, mentre si moltiplicano le denunce dei manifestanti contro la polizia. A Carabobo, uno studente ha raccontato di essere stato stuprato con la canna di un fucile dopo il suo arresto e secondo l'ombudsman Gabriela Ramirez, oggi che la procura locale «ha ordinato di procedere ad un nuovo esame medico» del giovane. «Anni fa il Venezuela era noto come il paese con le donne più belle del mondo: ora è in testa alla lista dei paesi più violenti del pianeta», ricordano le Miss in un video che si presenta «non come un'iniziativa politica, ma come una esigenza di pace per il nostro amato paese».



Agli appelli alla calma si è associata anche l'Alto Rappresentate Ue per la Politica Estera, Catherine Ashton, che si è detta «preoccupata» per la violenza in Venezuela, «allarmata per l'arresto di studenti e dirigenti politici» La logica dello scontro sembra però prevalere sugli appelli alla pace: la coalizione antichavista Mud ha organizzato per domani manifestazioni di protesta a Caracas e in altre città del paese, mentre Maduro ha lanciato l'idea di una «marcia nazionale delle donne» per la stessa giornate: le due iniziative sono lanciate in nome della pace e contro la violenza, ma si teme comunque la possibilità di scontri e repressione.



A Tachira, lo stato dell'ovest del Venezuela da dove è partita la contestazione studentesca a inizio febbraio, il governo ha inviato una unità di paracadutisti e perfino aerei da guerra «in missione di pacificazione», denunciando una nuova minaccia golpista appoggiata dall'opposizione locale: in questo caso si tratterebbe di paramilitari colombiani infiltrati attraverso la frontiera per causare disordini.
Governo e opposizione continuano ad accusarsi a vicenda: Maduro è tornato a denunciare quello che ha definito «il modello del golpe lento», di cui la protesta studentesca non sarebbe che l'ultimo capitolo, mentre secondo Volontà Popolare -il partito di Leopoldo Lopez, il leader arrestato e accusato di istigazione alla violenza- e gli studenti le forze dell'ordine e i gruppi armati del chavismo sono responsabili di una violenta repressione del dissenso. Secondo il governo l'azione dei «golpisti fascisti» è accompagnata da una «campagna di disinformazione» dei media non governativi, e così dopo che Maduro ieri ha accusato la CNN di «propaganda di guerra», oggi la corrispondente locale del canale americano ha informato che il Ministero per la Comunicazione ha revocato tutti gli accrediti dei giornalisti della sua testata.
Ultimo aggiornamento: 09:17

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