Usa, lascia la figlia di un anno in auto sotto il sole e va dal parrucchiere: la piccola muore

Mercoledì 19 Luglio 2017 di Federica Macagnone
Usa, lascia la figlia di un anno in auto sotto il sole e va dal parrucchiere: la piccola muore
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Ha abbandonato la sua bimba di appena un anno per sei ore in un'auto che presto si è trasformata in una trappola mortale: pensava che lasciare l'aria condizionata accesa, mentre lei andava dal parrucchiere, sarebbe bastato a evitare la tragedia. Ma quando la vettura si è spenta, la piccola Skylar si è ritrovata in un inferno rovente.

 

Era il 15 giugno quando si è consumata la tragedia. Dijanelle Fowler, 25 anni, aveva appuntamento per le 10 con il suo parrucchiere a Tucker, in Georgia. Si è assicurata che la piccola fosse ben ancorata al seggiolino, ha acceso l'aria condizionata ed è scesa dalla macchina. Da quel momento e per ben sei ore la piccola è rimasta sola, senza che la madre tornasse una sola volta a controllarla. Poco dopo che Dijanelle si era allontanata, infatti, l'aria condizionata si è spenta.

Alle 16, quando è tornata alla macchina, la donna si è accorta che la sua bimba era morta: in preda al terrore, ha coperto il corpo della figlia e ha chiamato un uomo per aiutarla ad accendere la vettura. Poi ha scritto al compagno che aveva forte mal di testa e si è diretta all'ospedale universitario di Emory. Dal parcheggio ha chiamato il pronto soccorso per segnalare che c'era una donna svenuta in macchina con una bambina e poi ha finto un malore.

Quando i medici sono arrivati Skylar era morta. Al volante Dijanelle sembrava essere svenuta. In un primo momento i soccorritori hanno creduto alla versione della donna, ma con il passare del tempo, le indagini della polizia hanno portato a galla la verità. In primis, a far vacillare la versione della donna, è stata l'autopsia sul corpo della piccola: le analisi rivelavano che era morta da molto tempo, mentre sua madre era arrivata nel parcheggio molto tempo dopo il suo decesso. Un altro tassello determinante sono stati gli elementi ritrovati sul telefonino della donna: dal messaggio inviato al compagno a una ricerca fatta su Google in cui Dijanelle si informava sui sintomi delle crisi epilettiche.

All'inizio di luglio, gli investigatori avevano abbastanza elementi per arrestarla, ma la donna si era data a una fuga disperata tra la Carolina del Sud, il New Jersey e la Florida. Solo poche ore fa si è resa conto di non aver più scampo e si è consegnata nelle mani della polizia.

Dijanelle, adesso, si trova in un carcere della contea di Dekalb dove il giudice ha disposto che rimarrà fino al processo senza la possibilità di uscire dietro il pagamento di una cauzione: in tribunale dovrà rispondere di omicidio di secondo grado, di crudeltà su un bambino e di aver nascosto la morte della figlia. 

Ultimo aggiornamento: 20 Luglio, 15:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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