Era preoccupata di cosa si sarebbe detto di lei. Sua madre continuava a ripeterle che il giudizio della gente sarebbe stato impietoso dopo aver messo alla luce quel bimbo a 18 anni. E così, quando a maggio ha partorito il figlio che portava in grembo ha pensato che il modo migliore per continuare a vivere come se nulla fosse successo sarebbe stato quello di ucciderlo e far sparire il suo cadavere. E così ha fatto. Brooke Skylar Richardson, nota cheerleader, ha dato fuoco al corpo del suo bambino e lo ha seppellito nel giardino della sua casa di Carlisle, in Ohio. Adesso che la verità è venuta a galla, la ragazza rischia di passare un lungo periodo dietro le sbarre se le accuse di omicidio, abuso su un minore e occultamento di cadavere verranno confermate.
Secondo le conclusioni degli investigatori, Brooke aveva messo al mondo vivo il suo bambino lo scorso 7 maggio. Poi lo aveva ucciso, aveva bruciato il suo corpo e aveva sotterrato i resti in giardino. Per qualche tempo ha pensato di averla fatta franca: fino al 14 luglio, quando una soffiata ha portato la polizia al ritrovamento del cadavere. La ragazza è stata arrestata, ma è stata rilasciata dietro il pagamento di una cauzione di 50mila dollari. Al momento è agli arresti domiciliari ed è sorvegliata attraverso il braccialetto elettronico, ma la decisione ha scatenato la rabbia di tanti concittadini che pensano che il giudice sia stato troppo clemente con lei.
Martedì la ragazza è comparsa davanti ai giudici, che hanno fissato la data d'inizio del processo per il 6 novembre. Fuori dal tribunale è stata accolta da un piccolo gruppo di manifestanti che tenevano in mano cartelli con su scritto: «L'aborto è legale, l'omicidio no». Brooke continua a dichiararsi innocente, ma per il procuratore non c'è dubbio alcuno che abbia voluto liberarsi del suo bambino.
«La ragazza ha ucciso il suo bambino - ha detto il procuratore David Fornshell - I genitori erano preoccupati delle apparenze, di quello che la gente avrebbe potuto dire, nonostante il fatto che metà della cittadina fosse a conoscenza della gravidanza».