Terrorismo, 51 attentati Isis in Europa e negli Usa negli ultimi tre anni

Martedì 4 Luglio 2017
Terrorismo, 51 attentati Isis in Europa e negli Usa negli ultimi tre anni
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L'Isis ha messo sotto attacco l'Europa e il Nord America 51 volte, con attentati terroristici di matrice jihadista, negli ultimi tre anni, dall'autoproclamazione dello Stato Islamico, a giugno 2014, ad oggi.
Un'ondata senza precedenti che si è concentrata in otto paesi, e di cui la Francia è capofila con 17 attacchi. È quanto emerge da uno studio, dal titolo
Il jiadista della porta accanto. Radicalizzazione e attacchi jihadisti in Occidente, realizzato da Lorenzo Vidino, direttore del Program on Extremism alla George Washington University, Francesco Marone, Associate Fellow dell'Ispi per il programma Radicalizzazione e Terrorismo Internazionale ed Eva Entenmann, Program manager presso l'International Centre for Counter-Terrorism (ICCT) dell'Aja. In Europa sono stati 32 gli attacchi, pari al 63% del totale, mentre i restanti 19 hanno colpito il Nord America (il 37%). La Francia, al primo posto con 17 attacchi, è seguita da Stati Uniti con 16 attentati, Germania (6), Regno Unito (4), Belgio (3), Canada (3), Danimarca (1) e Svezia (1). In totale gli attacchi hanno provocato 395 vittime e almeno 1.549 feriti, escludendo gli attentatori. La Francia è il paese con il maggior numero di vittime (239), seguita dagli Stati Uniti (76).

Lo studio ha tracciato gli identikit degli attentatori e, nonostante una generale tendenza verso la radicalizzazione in età sempre più giovane, l'età media è di 27,3 anni. Quasi un terzo (27%) degli attentatori aveva più di 30 anni; cinque erano addirittura minorenni al momento dell'attacco. Nonostante la crescente presenza femminile nelle reti jihadiste, su un totale di 65 attentatori vi sono solo 2 donne. Il 73% degli attentatori è composto da cittadini del paese in cui è stato eseguito l'attacco; il 14% era legalmente residente in tale paese o in visita da paesi confinanti; il 5% si compone di individui che - al momento dell'attacco - erano rifugiati o richiedenti asilo; il 6%, infine, al momento dell'attacco, risiedeva illegalmente nel paese bersaglio. E ancora: il 17% degli attentatori è rappresentato da persone convertite all'Islam. Almeno il 57% degli attentatori ha trascorsi criminali e solo il 18% vanta un'esperienza di combattimento all'estero come foreign fighters, anche se questi ultimi tendenzialmente sono coinvolti negli attacchi più letali.
Ultimo aggiornamento: 22:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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