Migranti, l'Unione europea contro l'Italia sulle norme di residenza per i rifugiati, sbloccati fondi per i salvataggi in mare

Mercoledì 10 Febbraio 2016
Migranti, l'Unione europea contro l'Italia sulle norme di residenza per i rifugiati, sbloccati fondi per i salvataggi in mare
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Secondo passo della procedura d'infrazione aperta a luglio 2013 contro l'Italia perchè non ha notificato le misure con cui ha trasposto la direttiva del 2011 sui residenti di lungo periodo che estende le regole per prendere la residenza anche ai rifugiati. In base ad esse, chi ha l'asilo può acquisire la residenza permanente esattamente come i cittadini dei Paesi terzi, dopo cinque anni di soggiorno legale. Bruxelles ha inviato la lettera di messa in mora anche a Francia, Grecia, Lettonia e Slovenia per la stessa mancanza.

La Commissione Ue ha inviato un parere motivato, seconda tappa della procedura d'infrazione, a Germania, Estonia e Slovenia perchè non hanno comunicato le misure nazionali con cui hanno trasposto la direttiva sulle procedure per l'asilo, che stabilisce procedure comuni per concedere o ritirare la protezione internazionale. Inoltre, contro la Germania la Ue procede anche per tardiva trasposizione della direttiva sulle condizioni di accoglienza, che stabilisce le norme di accesso all'accoglienza per i richiedenti asilo che attendono l'esame della loro domanda.

Intanto si è appreso che nei due soli hotspot operativi in Italia, a Lampedusa e Pozzallo, la registrazione delle impronte digitali dei migranti «ha raggiunto un tasso del 100% per gli sbarchi più recenti». Così il rapporto della Commissione Ue sull'Italia, segnalando il progresso dal 36% di settembre all'87% di gennaio. «Una volta pienamente operativi», si legge ancora, «ci si aspetta che gli hotspot in Italia abbiano una capacità di registrazione di impronte di 2.160 migranti al giorno, ben al di sopra della media di arrivi di gennaio».

Inoltre da Bruxelles è arrivato il via libera alla riprogrammazione di 124 milioni di euro di fondi Ue già assegnati all'Italia che ora potranno essere utilizzati per cofinanziare misure destinate al salvataggio in mare dei migranti.
A dare il disco verde alla riallocazione di questa cifra proveniente dal Fondo europeo per lo sviluppo regionale (Fesr) e ora destinata al programma operativo nazionale Sicurezzà dell'Italia è stata la commissaria alle Politiche regionali, Corina Cretu. «Non ci sono piccoli passi quando si affronta la crisi dei rifugiati: ogni azione, ogni iniziativa sul terreno conta» osserva Cretu. «Questa decisione - aggiunge la commissaria - mostra che siamo pronti ad essere flessibili con i Fondi strutturali per affrontare la situazione di emergenza. La Commissione è aperta a modificare i programmi legati ai fondi strutturali dietro richiesta dello Stato membro e stiamo già fornendo le necessarie informazioni su cosa possa essere co-finanziato da questi fondi» conclude Cretu

 
Ultimo aggiornamento: 11 Febbraio, 15:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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