Migranti, Papa Francesco a Lesbo: «Non siete soli»

Sabato 16 Aprile 2016 di Franca Giansoldati
Migranti, Papa Francesco a Lesbo: «Non siete soli»
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dal nostro inviato

LESBO Sull'aereo dell'Alitalia Papa Francesco informa che il viaggio sull'isola di Lesbo sarà un po' diverso da tutti gli altri. “Questo sarà un viaggio triste, andremo incontro a una catastrofe umanitaria.

Vedremo tanta gente che soffre e non sa dove andare, che è dovuta fuggire. Andremo anche in un cimitero, il mare, dove tanta gente in questi anni è annegata”. Non appena sceso dall'aereo, Bergoglio viene accolto con un abbraccio dal patriarca ortodosso Bartolomeo e dall'arcivescovo ortodosso di tutta la Grecia, Hieronymos.
 


Alla scaletta ha trovato il premier greco Alexis Tsipras, che lo ha ringraziato perché contrariamente a “tanti capi di stato europei cristiani che stanno ergendo muri e barricate, il Papa lancia un messaggio a favore dell'accoglienza”. Messaggio con cui poi il Papa ha aperto il discorso rivolto ai profughi alla fine degli incontri: "Non perdete la speranza dopo tanta sofferenza: non siete soli".  

La giornata del Papa era iniziata con un colloquio a tu per tu con Tsipras, in una saletta dell'aereo. Un leader che conosce bene perché ha avuto modo di riceverlo pochi mesi dopo la sua elezione a pontefice, nel 2013.

Papa Francesco tornerà in Vaticano insieme a 12 rifugiati in condizioni più vulnerabili - otto siriani e due afghani - rimasti bloccati sull'isola greca di Lesbo. Da alcune indiscrezioni sembra che questa azione simbolica di Bergoglio venga interpretata come una manifestazione di insoddisfazione per la chiusura delle frontiere, ma anche come un segnale ai leader europei. Il Papa «ha voluto fare un gesto di accoglienza nei confronti dei rifugiati accompagnando a Roma con il suo stesso aereo tre famiglie di rifugiati dalla Siria, 12 persone in tutto, di cui 6 minori. Si tratta di persone che erano già presenti nei campi di accoglienza di Lesbo prima dell'accordo fra Unione Europea e Turchia. Tutti i membri delle tre famiglie sono musulmani». Lo ha dichiarato padre Federico Lombardi. «Due famiglie - ha spiegato - vengono da Damasco, una da Deir Azzor (nella zona occupata dal Daesh). Le loro case sono state bombardate. L'accoglienza e il mantenimento delle tre famiglie saranno a carico del Vaticano - ha aggiunto padre Lombardi -. L'ospitalità iniziale sarà garantita dalla Comunità di Sant'Egidio». 

Fonti qualificate hanno confermato un cambiamento di programma. Papa Francesco rompendo la regola che in campagna elettorale è bene non ricevere nessun candidato, ha incontrato a Santa Marta, stamattina, per cinque minuti, prima di partire per Lesbo, il candidato democratico Bernie Sanders. Il candidato alle primarie 
democratiche per le presidenziali Usa era arrivato a Roma per 
prendere parte ad una conferenza della pontificia accademia delle 
Scienze sociali. A salutare il Papa c'erano la 
moglie, il cancelliere dell’accademia, il monsignore argentino 
Marcelo Sanchez Sorondo, e l’economista statnunitense Jeffry 
Sachs. 

Nel corso dell'incontro fra papa Francesco e il primo ministro della Grecia «il principale argomento di conversazione è stato la crisi dei rifugiati e dei migranti e più in particolare la situazione sull'isola di Lesbo». Lo riferisce il direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi. «È stato sottolineato che la crisi dei rifugiati è un problema europeo e internazionale che richiede una risposta comprensiva che rispetti le leggi europee ed internazionali», spiega ancora il portavoce della Santa Sede. Il Papa «ha apprezzato l'atteggiamento umano del popolo greco, che nonostante la dura situazione economica ha dimostrato solidarietà e dedizione ai valori universali». Inoltre, «è stata sottolineata la necessità di proteggere le persone dal rischiare la vita attraversando il Mare Egeo e il Mediterraneo, combattendo le reti del traffico delle persone umane, escludendo le rotte pericolose e sviluppando procedure sicure di stanziamento in Europa».

Nel colloquio avuto da papa Francesco all'aeroporto di Mitilene col patriarca di Costantinopoli Bartolomeo e l'arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia Hieronymos, dopo quello col premier Alexis Tsipras, Bartolomeo ha ringraziato il Papa per quello che «continua a fare, come oggi, verso i profughi e le persone addolorate, i poveri e i deboli». Hieronymos ha parlato di quello attuale in Grecia come di un «momento critico, tanto per i problemi di economia, che non sono problemi solo della Grecia ma di tutto il mondo, tanto perchè c'è anche il problema dei rifugiati. E per come si sviluppano le cose, questo problema è più grande di quello che possiamo sopportare». «Perciò - ha aggiunto - il nostro pensiero personale e del Santo Sinodo della Chiesa di Grecia, inviato con una lettera a tutti i leader d'Europa e soprattutto ai capi delle Chiese cristiane, è di stare insieme spiritualmente per aiutare quanti sono afflitti da questo problema». «Grazie per aver corrisposto a questo inviato», ha concluso l'arcivescovo ortodosso.

Ultimo aggiornamento: 16:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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