Madagascar, linciato italiano con francese sospettati di traffico di organi

Venerdì 4 Ottobre 2013
Gianfalla
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MADAGASCAR - Uno dei due europei linciato dalla folla ieri mattina a Nosy Be, in Madagascar, perch sospettato di traffico d'organi, aveva un passaporto italiano. Lo ha detto alla Afp il capo del distretto Malaza Ramanamahafahy. «Ho visto il suo passaporto, ha la nazionalità italiana», ha assicurato.

Il capo del distretto non ha confermato se l'uomo, come dichiarato ieri dalla polizia, avesse anche la nazionalità francese. Ma ha precisato che il suo visto era scaduto e si trovava quindi in situazione irregolare in Madagascar. Sèbastien Judalet l'altro uomo ucciso ieri, era invece entrato in Madagascar il 15 settembre con un visto turistico per 60 giorni, secondo il capo del distretto, che ha visto il suo passaporto. Il documento mostra che l'uomo ha fatto frequenti visite nel paese. L'identità delle due vittime è stata confermata anche dalla polizia.



Era originario di Palermo, Roberto Gianfalla, l'italiano linciato ieri in Madagascar da una folla inferocita che lo accusava di essere responsabile, insieme ad altre due persone, di traffico d'organi. Dal capoluogo siciliano era partito anni fa. E in città, secondo alcuni suoi conoscenti, non avrebbe più alcun parente stretto. Il padre è morto da tempo e una sorella e un fratello vivono in Francia. Gianfalla era separato dalla moglie e padre di due figli. Una di loro abiterebbe in Toscana.



«A Palermo viveva come un vagabondo - ricorda il gioiellerie Tullio Marceca che ha un negozio in via Meli - Abitava in una casa diroccata in un vicolo qui vicino. Era un ragazzo buono ma a volte perdeva il controllo. Noi lo abbiamo aiutato parecchie volte. Gli abbiamo comprato, cibo e vestiti e anche un fornellino a gas per cucinare». «Era disoccupato - aggiunge - e una volta gli trovai un lavoro in una pizzeria, vicino al mercato della Vucciria. Ma dopo un mese mollò perchè diceva che era un mestiere troppo faticoso». «Anche il padre di Roberto abitò in Francia - aggiunge Fabrizio Marceca - Con Gianfalla ci scambiavamo messaggi su Facebook e le ultime volte che ho avuto sue notizie mi disse che sarebbe andato in Madagascar».



A seguito dei «gravi disordini e fatti di sangue» che si sono verificati sull'isola di Nosy Be, in Madagascar, la Farnesina, attraverso il sito Viaggiare Sicuri sconsiglia «al momento» viaggi nell'area, «pur essendo la situazione dell'ordine pubblico in apparente via di normalizzazione». Nel comunicato, non si fa riferimento esplicito al linciaggio e all'uccisione dei due stranieri avvenuto sull'isola, uno dei quali, come confermato dalla stessa Farnesina, di nazionalità italiana. «A coloro che già si trovassero in loco, si raccomanda, in ogni caso, la dovuta prudenza nelle ore diurne, e si consiglia di evitare spostamenti nelle ore notturne», afferma ancora la Farnesina, che in caso di eventuali emergenze raccomanda di contattare l'Ambasciata d'Italia a Pretoria. «A causa della generale situazione di incertezza politica, e soprattutto dell'estrema povertà della popolazione, episodi di criminalità sono in aumento in tutto il Paese, compresa la capitale e le zone maggiormente turistiche, in precedenza relativamente più tranquille», si legge ancora nel comunicato, che sottolinea come «si registrano in misura crescente casi gravi anche di rapine ed aggressioni a danno di cittadini europei residenti e turisti. Si consiglia pertanto la massima prudenza in generale, ed in modo particolare nelle ore notturne», conclude la Farnesina.
Ultimo aggiornamento: 5 Ottobre, 17:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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