Londra, furgone sulla folla a Finsbury Park: almeno un morto e otto feriti

Lunedì 19 Giugno 2017 di Davide Desario
Londra, furgone sulla folla a Finsbury Park: almeno un morto e otto feriti
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Torna la paura a Londra dove un furgone ha falciato diversi pedoni all'esterno di una moschea nei pressi di Finsbury Park, la notte scorsa provocando almeno un morto e otto feriti. L'uomo alla guida, un 48enne, è stato arrestato dalla polizia che, secondo quanto ha dichiarato la premier Theresa May, indaga sull'accaduto come «potenziale attacco terroristico». L'arrestato, come spiegato dal viceministro Ben Wallace, non era noto ai servizi di sicurezza britannici.

Il fatto è accaduto in Seven Sisters road, nei pressi di una moschea affollata per via del Ramadan. Numerose ambulanze sono accorse sul posto e l'intera area è stata isolata dalle forze dell'ordine. A quanto pare, la persona morta aveva in realtà già un malore in corso, e il van è piombato sulle persone che stavano cercando di rianimarla.


 
L’uomo che era alla guida del van è sceso dal veicolo ed è stato bloccato dai testimoni e catturato dalla polizia. «Grosso, fisicamente forte e chiaramente inglese». Così è stato descritto da un testimone intervistato dalla Bbc l'assalitore. Quando è stato affrontato dalla folla e tirato fuori dal van, pare abbia anche pronunciato frasi di sfida. «Io gli dicevo: «Ti rendi conto di quello che hai fatto? Perché?' E lui rispondeva: "Uccidimi, uccidimi"».

L'uomo, secondo quanto racconta un testimone, Abdulrahman Saleh Alamoudi, avrebbe urlato «ucciderò tutti i musulmani». «Questo grande furgone - ha raccontato il testimone - è piombato su tutti noi.

Fortunatamente io sono riuscito a fuggire e un ragazzo è uscito dal furgone cercando di scappare a piedi». A quel punto Alamoudi con altre due persone sono riusciti a bloccarlo e trattenerlo fino all'arrivo della polizia. «Urlava "ucciderò tutti i musulmani, ucciderò tutti i musulmani". E lanciava pugni. E quando siamo riusciti a metterlo a terra diceva: "Uccidetemi, uccidetemi"».
 
 

La polizia di Londra ha reso noto che nessun'altra persona è stata trovata all'interno del furgone. «L'uomo ha agito da solo», ha precisato la Met Police, aggiungendo che «otto dei feriti sono stati trasportati all'ospedale, mentre due sono stati curati sul posto». Tutte le vittime «sono musulmane», ha detto Neil Basu, uno dei commissari responsabili delle indagini. Il van usato per l'attacco è stato noleggiato da una ditta in Galles. Ne dà notizia Sky News secondo cui la polizia sta indagando una serie di piste legate a possibili legami dell'uomo con gruppi estremisti.

La polizia indaga sull'accaduto come «un potenziale attacco terroristico», ha dichiarato verso l'alba la premier Theresa May dopo le cautele ufficiali iniziali, annunciando per la mattinata la riunione d'un comitato di emergenza da lei stessa presieduta. Per il Muslim Council of Britain, punto di riferimento istituzionale della numerosa comunità islamica del Regno Unito, non ci sono del resto mai stati dubbi: quelle persone sono state colpite «deliberatamente», aveva denunciato l'organizzazione quasi subito in una nota, per poi rincarare la dose ed evocare «una violenta manifestazione d'islamofobia», con la richiesta alle autorità di garantire maggiore «protezione alle moschee».

Intanto, a quanto riferisce il Site, i suprematisti bianchi celebrano l'attacco e affermano che «ci può essere speranza per i britannici».



Le testimonianze confermano la stessa impressione. Tutti i presenti hanno raccontato di quel van piombato sulla gente ad alta velocità e di persone, giovani e anziani, colte di sorpresa e sbalzate sull'asfalto. Quando il mezzo si é fermato, l'uomo alla guida - descritto come «bianco e senza barba» e successivamente identificato da Scotland Yard come un 48enne - è stato affrontato dalla folla inferocita. Uno di coloro che affermano di essere intervenuti, Abdikadar Warfa, ha detto ai media di aver tentato di «bloccare» con altri l'investitore per consegnarlo alla polizia. L'uomo pare abbia reagito violentemente (secondo l'Evening Standard avrebbe anche accoltellato una persona, ma Scotland Yard al momento nega), venendo a sua volta colpito da pugni e calci. Fino a quando gli agenti non sono arrivati, prendendolo in consegna. Voci incontrollate hanno continuato a ipotizzare anche la presenza di altre due persone sul van, datesi poi alla fuga, ma nemmeno questo trova conferma.

La polizia intanto presidia la zona in forze e blocca l'accesso a Seven Sisters road, teatro dell'episodio. Mentre, in attesa di accreditare formalmente la pista dell'attacco, funzionari dell'antiterrorismo britannica risultano già sul posto Attorno alla moschea, in ogni caso, l'atmosfera é d'angoscia, con segnali crescenti di collera. Aleggia l'ombra di un possibile doppio standard di giudizio. «È terrorismo sia se le vittime sono cristiane, sia se sono musulmane», ha detto un giovane con voce accorata. Mentre anche l'imam di Finnsbury, Mohammed Kozbar, ha parlato apertamente di «atto terroristico, come a Manchester, a Westminster o a London Bridge». «La gente cerca risposte», ha detto alla Bbc Mohamed Shafiq, della Ramadan Foundation, accreditando anche lui lo scenario dell'attacco deliberato «contro fedeli musulmani innocenti», ma facendo appello allo stesso tempo alla calma e a non cedere a chi vuole «dividere la comunità» islamica dal resto del Paese. Shafiq si dichiara «scioccato».

 

E «totalmente scioccato» si dice anche il leader dell'opposizione laburista, Jeremy Corbyn, popolare deputato da 35 anni del collegio di Islington North, di cui Finsbury Park fa parte. Corbyn assicura d'essere in contatto con i responsabili della moschea oltre che con la polizia. E così il sindaco di Londra, Sadiq Khan, musulmano egli stesso. La premier britannica, Theresa May, ha parlato di «un altro deprecabile attacco terroristico contro innocenti».

Sia May che Corbyn hanno partecipato a una preghiera collettiva per le vittime alla moschea. Presenti anche leader religiosi cristiani, ebrei e di varie fedi, accanto ai responsabili islamici della moschea.

La moschea di Finsbury Park ha avuto in passato pessima fama. Una decina di anni fa vi trovò la sua "tribuna" Abu Hamza, predicatore d'odio poi arrestato ed estradato infine negli Usa; e fu frequentata anche da Richard Reid, l'uomo che nel 2001 cercò di far esplodere un ordigno nascosto nella sua scarpa su un volo American Airlines Parigi-Miami. Tuttavia, dopo essere stato chiusa d'autorità per un periodo, ha riaperto con una nuova leva di leader religiosi che - scrive l'agenzia Pa - si mostrano oggi impegnati nel dialogo interconfessionale.

Ultimo aggiornamento: 20 Giugno, 08:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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