Sarebbe potuta essere un'altra strage a firma dell'Isis nel cuore di Bruxelles, a due passi dalla Grand-Place, nella Gare Centrale ancora affollata tra chi tornava a casa e chi arrivava per la serata. Il funzionamento difettoso di una bomba artigianale fatta con gas e chiodi, e l'intervento dei militari che hanno neutralizzato Oussama Zariouh, un altro figlio di Molenbeek, l'hanno evitata.
Il Belgio però non si scompone: il governo ha deciso di mantenere invariato il livello di allerta terroristica a 3 su una scala di 4, anche se i grandi festival di musica e altri eventi pubblici hanno annunciato misure di sicurezza supplementari.
Nell'abitazione, un appartamento in una palazzina di tre piani in boulevard Louis Mettewie - una zona residenziale già al confine con il quartiere di Anderlecht e lontana dal 'centrò operativo dei fratelli Abdeslam -, gli inquirenti hanno rinvenuto infatti materiali e componenti chimici. Non hanno invece voluto fornire dettagli sugli «indizi» che lo legherebbero all'Isis, ma secondo la Rtbf si tratterebbe di una bandiera e di alcuni testi in arabo. Zariouh, secondo alcuni testimoni, ha gridato «Allah Akbar» al momento dell'esplosione della valigia.
«Lo vedevo spesso, era sempre sorridente, salutava, sembrava tranquillo. Non avrei mai pensato», ha raccontato una ragazza belga sua vicina di casa. Ora la Procura sta cercando di capire se l'uomo abbia agito da solo o con l'aiuto di complici o su istigazione di qualcuno, ma al momento non sembrerebbe rientrare nella cellula che ha agito a Parigi e Bruxelles. L'uomo, secondo il quotidiano 'La Dernière Heurè, non era più attivo sui social da ormai un anno, dove le foto lo mostrano da solo in selfie scattati in auto. «Il peggio è stato evitato», ha dichiarato il ministro dell'Interno Jan Jambon, mentre il governo belga ha riconosciuto l'efficacia del sistema di sorveglianza. Che però è stato subito rafforzato: primo test, il megaconcerto dei Coldplay e il vertice Ue di domani, dove in agenda c'è proprio il terrorismo.