Pop venete, Vicenza alla prova di mercato: collocamento dei bond

Domenica 19 Febbraio 2017 di Maurizio Crema
Pop venete, Vicenza alla prova di mercato: collocamento dei bond
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Popolari venete, parte il rush finale per transazioni e piano industriale di fusione, che secondo indiscrezioni prevederebbe tagli decisi degli sportelli (350 in meno su un migliaio totale, ma potrebbero starci anche le cessioni al Sud di Banca Nuova e Apulia) e dei dipendenti: si parla di 1200 esuberi oltre a quelli già definiti nei mesi scorsi (250 per esempio a Vicenza).
Niente licenziamenti ma pre pensionamenti in sette anni e solidarietà attingendo al fondo nazionale. Il perimetro degli addetti potrebbe essere ridotto anche grazie alla cessione delle banche estere oggi controllate da Veneto Banca che in totale occupano circa mille persone.
Poi c'è l'incognita sedi centrali: in totale i dirigenti nei due quartier generali di Montebelluna e Vicenza sono 1400. Con la fusione ne basta una: che fine faranno quelli in più? A gestire la partita del personale potrebbe essere chiamato da Cariparma Massimo Basso Ricci.
Veneto Banca poi ha in cantiere lo scorporo di Banca Intermobiliare. L'istituto che gestisce i grandi patrimoni con sede a Torino, valutato fino a qualche mese fa intorno ai 200-250 milioni, deve essere rilanciato. Il consigliere delegato Giorgio Girelli è partito subito in campagna acquisti: Stefano Grassi è il nuovo direttore generale; era ex dg in Banca Generali, da dove arriva anche Gregorio Milanesi, altro nuovo acquisto.
Un rilancio targato Atlante che punta a una cessione nel futuro. Intanto però ci sarà da risolvere la partita di compensazione con Veneto Banca che su questo asset contava in passato di ricavare fondi decisivi per assestare parzialmente i conti. Poi la vendita al gruppo di investitori capitanato dall'azionista di minoranza al 14% Pietro D'Aguì si incagliò per lo stop delle autorità di Vigilanza.
Nel frattempo nelel due ex Popolari venete si respira un cauto ottimismo sull'offerta al 15% di rimborso rispetto al valore dell'azione (9 euro secchi per BpVi), mentre la prossima settimana scatta la prima prova di mercato: Vicenza ha dato mandato a Imi e Morgan Stanley di avviare un parziale collocamento del proprio bond senior unsecured 2020 cedola 0,5% da 3 miliardi di euro garantito dallo Stato. Sarà la banca a decidere quanto dei 3 miliardi continuare a tenere per il finanziamento a repo e quanto allocare sul mercato, dipenderà anche dalla risposta degli investitori, ha affermato uno dei manager dell'operazione. L'offerta di transazione per i vecchi soci scade a metà marzo, alla fine l'Ad Fabrizio Viola potrebbe anche accontentarsi di arrivare al 70% del target di adesioni previsto mentre si lavora anche sul fronte degli scavalcati: Vicenza offre 30 euro, Montebelluna una cifra personalizzata che potrebbe anche arrivare al 50% dell'investimento iniziale. E Federconsumatori sta avviando ricorsi all'Arbitro finanziario per i casi più eclatanti.
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