Tassi di interesse rimangono fermi al 4%, Lagarde (Bce): «Alcuni volevano taglio oggi». La Fed invece verso la diminuzione

I rischi al rialzo per l'inflazione sono ancora concreti

Giovedì 11 Aprile 2024
Tassi di interesse rimangono fermi al 4%, Lagarde (Bce): «Alcuni volevano taglio oggi»

Tassi di interesse, c'è grandissima cautela da parte di Lagarde sul tema. Nella riunione odierna della Bce la presidente ha comunicato che lascerà i tassi invariati al 4%. Non li aumenta e non li taglia e dice che non si impegna preventivamentre a farlo.

«Siamo pronti ad adeguare tutti gli strumenti nell’ambito del nostro mandato per assicurare che l’inflazione ritorni al nostro obiettivo di medio termine e per preservare l’ordinato funzionamento del meccanismo di trasmissione della politica monetaria», ha detto Lagarde. 

Restano orientati al ribasso i rischi per la crescita economica che potrebbe risultare inferiore se gli effetti della politica monetaria si rivelassero più intensi delle attese.

Anche un indebolimento dell’economia mondiale o un ulteriore rallentamento del commercio internazionale graverebbero sull’espansione nell’area dell’euro. «La guerra ingiustificata della Russia contro l’Ucraina e il tragico conflitto in Medio Oriente costituiscono le principali fonti di rischio geopolitico», ha commentato la presidente.

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Bce, tassi di interessi rimangono fermi al 4%

Ma il braccio di ferro per diminuire i tassi c'è, lo ammette anche lei: «Alcuni membri del Consiglio direttivo si sentivano sufficientemente sicuri - di cambiare il verso della politica monetaria già - sulla base dei pochi dati di aprile - ma poi hanno concordato con la posizione di una "larga maggioranza" che si sentiva più sicura ad aspettare i dati a giugno», ha detto al termine della riunione del Consiglio direttivo. 

Perché la Bce lascia i tassi invariati?

«I rischi al rialzo per l’inflazione includono le accresciute tensioni geopolitiche, soprattutto in Medio Oriente, che potrebbero fare aumentare i prezzi dell’energia e i costi di trasporto nel breve termine e causare interruzioni dell’interscambio», dice Lagarde spiegando così la cautela della Bce. 

«Se la valutazione aggiornata del Consiglio direttivo in merito alle prospettive di inflazione, alla dinamica dell’inflazione di fondo e all’intensità della trasmissione della politica monetaria accrescesse ulteriormente la sua certezza che l’inflazione stia convergendo stabilmente verso l’obiettivo, sarebbe opportuno ridurre l’attuale livello di restrizione della politica monetaria». «In ogni caso - ha aggiunto - per determinare livello e durata adeguati della restrizione, il Consiglio direttivo continuerà a seguire un approccio guidato dai dati in base al quale le decisioni vengono definite di volta in volta a ogni riunione, senza vincolarsi a un particolare percorso di riduzione».

L'obiettivo, dichiarato fin da quando la Banca centrale europea ha cominciato ad alzare i tassi, è quello di riportare l'inflazione al 2%. 

«Non aspetteremo che tutto torni al 2% prima di prendere una decisione sui tassi», ha detto Lagarde nella consueta conferenza stampa del giovedì a Francoforte in risposta a una domanda sul fatto che a giugno l'inflazione dei servizi sarà ancora molto probabilmente al di sopra del target di medio periodo, e cioè il 2%. «E' inevitabile che alcuni beni e settori saranno ancora sopra il target», ha detto Lagarde.

«Il declino dell'inflazione non sarà lineare, ci saranno delle fluttuazioni anche per via dell'effetto base dei prodotti energetici, ma arriveremo al target di medio periodo a metà 2025», ha spiegato. 

La Fed propende per taglio tassi

Oltreoceano invece si sentono pronti a un taglio. Quasi tutti all'interno della Fed ritengono un taglio dei tassi appropriato quest'anno se l'economia evolve come previsto. E' quanto si legge nei verbali dell'ultima riunione della Fed.

Lagarde ci ha tenuto a sottolineare che la politica americana non influenzerà quella europea. «Non siamo dipendenti dalla Fed». Lo ha detto la presidente della Bce Christine Lagarde in conferenza stampa a Francoforte aggiungendo che la Banca centrale europea non fa supposizioni sulle mosse delle altre banche centrali. La Bce, ha aggiunto Lagarde, «non mira a particolari livelli del cambio euro/dollaro che potrebbe essere impattato dalla diversa tempistica dei ribassi dei tassi».

Ultimo aggiornamento: 18:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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