Poste, per la seconda volta durante quest’anno, sospende l’acquisto dei crediti da bonus edilizi. Da due giorni la società pubblica non accetta più nuove pratiche. In realtà il canale era già stato congelato per le imprese. Era rimasto attivo soltanto per i privati dai quali accettava crediti al massimo fino a 150 mila euro. La decisione di Poste ha mandato in subbuglio le imprese di costruzione. La presidente dell’Ance, Federica Brancaccio, ha chiesto che tutte le imprese pubbliche riprendano a comprare i crediti. «Serve un segnale di fiducia», ha detto, «senza si fanno saltare migliaia di imprese».
LE DECISIONI
Nei giorni scorsi la Corte di Cassazione ha confermato con diverse sentenze, una delle quali proprio su ricorso di Poste, i sequestri dei crediti fittizi nei conti fiscali degli intermediari che li avevano acquistati da presunti truffatori. Le truffe hanno superato i 6 miliardi di euro. La Guardia di finanza e l’Agenzia delle entrate, al 30 settembre dello scorso anno, hanno “bloccato” 3,4 miliardi di crediti fittizi, mentre oltre un miliardo sarebbe stato già monetizzato. Il destino dei crediti “fittizi” finiti in pancia alle banche e alle Poste, dunque, torna a creare incertezza. Il governo Draghi aveva introdotto una norma per evitare il rischio che questi crediti dovessero essere svalutati, dando la possibilità di “sospendere” la detrazione fino al dissequestro. Solo una volta liberato il credito il tempo a disposizione per compensarlo con i propri debiti fiscali (5 anni) sarebbe iniziato a scorrere di nuovo. Ma con la conferma dei sequestri in Cassazione questa norma potrebbe non essere più sufficiente da sola.
L’altro tema è l’esaurimento degli spazi fiscali nei bilanci. Il caso emblematico è quello di Intesa Sanpaolo, concentrata a smaltire le richieste pregresse che ammontano a 20 miliardi di euro. Man mano che saranno evase la banca potrà riprendere a smaltire le nuove domande. Per ampliare la propria capacità fiscale Intesa ha già firmato due accordi con Autotorino, per un valore fiscale di 200 milioni, e con Sideralba, per altri 175 milioni. Per allargare lo spazio fiscale, il governo sta studiando una serie di misure. Come anticipato dal Messaggero, sul tavolo ci sarebbe anche l’estensione del periodo di detrazione da 5 a 7 anni. La sottosegretaria al Mef, Lucia Albano, ha assicurato che il tema è sul tavolo.