Superbonus 110, più tempo per comunicare i dati al Fisco: ecco cosa cambia per i condomini

Giovedì 22 Febbraio 2024 di Andrea Bassi
Superbonus 110, più tempo per comunicare i dati al Fisco: ecco cosa cambia per i condomini

Il Superbonus, almeno nelle comunicazioni con il Fisco, guadagna un po' di tempo in più. Venti giorni in tutto, ma che saranno utili ai condomini e a chi ha effettuato i lavori utilizzando il 110 per cento, per chiudere in modo ordinato e senza troppe riconcorse tutta la parte amministrativa legata al super incentivo. La novità è stata appena comunicata dall'Agenzia delle Entrate che ha adottato un provvedimento per spostare dal prossimo 16 marzo al 4 di aprile, sia il termine che gli amministratori di condominio hanno a disposizione per comunicare al Fisco i dati relativi agli interventi di risparmio energetico e alle ristrutturazioni effettuati nel 2023 sulle parti comuni degli edifici, sia la scadenza per i contribuenti che devono comunicare all'Agenzia le opzioni sconto o prima cessione sempre relativamente alle spese sostenute nel 2023.

Non solo, la stessa proroga è stata concessa per le opzioni relative alle rate residue non fruite delle detrazioni per bonus edilizi riferite alle spese sostenute nel 2020, 2021 e 2022.

Superbonus scende dal 110% al 70%, il decreto è legge: cosa cambia

Superbonus, su quali lavori la destrazione al 70%

La novità è arrivata subito dopo l'approvazione senza modifiche al Senato del decreto Superbonus che, dunque, è diventato legge. Il decreto fissa l'addio senza ripensameneti al 110 per cento, introdotto per la prima volta nel 2020 e andato avanti fino alla fine dell'anno scorso. A questo punto l'agevolazione del 110% rimane solo per chi ha optato per sconto in fattura o cessione del credito sui lavori certificati entro dicembre del 2023. Per tutti gli altri lavori dal primo gennaio di quest'anno la detrazione passa al 70%. Il decreto ora convertito in legge contiene anche norme sul sismabonus e sulle barriere architettoniche, oltre ad una maggiore tutela per consentire la conclusione dei lavori ai cittadini meno abbienti: possono chiudere i cantieri con il 110% se hanno raggiunto uno stato di avanzamento dei lavori non inferiore al 60 per cento al 31 dicembre 2023 con uno specifico contributo se hanno redditi inferiori a 15.000 euro.

Superbonus, proroga per comunicazione sconti e cessioni: ecco la nuova (probabile) scadenza

Superbonus, attesa per il decreto

Per ottenere questo "aiuto" ai redditi bassi, tuttavia, sarà necessario attendere la pubblicazione di un decreto ministeriale attuativo della norma che, al momento, ancora non c'è. Un decreto che tuttavia, avrà a disposizione pochi fondi, soltanto 16 milioni di euro circa. Una cifra quasi irrisoria per una misura che, secondo i dati più aggiornati dell'Enea, ha impegnato le casse dello Stato per 107 miliardi di euro. La domanda che oggi in molti si pongono è: che agevolazioni ci saranno dal prossimo anno una volta archiviato il superbonus? Come detto per quest'anno i contribuenti potranno ancora contare su un'agevolazione del 70 per cento per i lavori di efficientamento energetico, che scenderà nel 2025 al 65 per cento. Chi però avvia oggi i cantieri, non potrà più contare sullo sconto in fattura, ma potrà soltanto detrarre l'agevolazione dal proprio reddito in dieci rate annuali. Il prossimo anno, poi, verrà meno anche la detrazione del 50 per cento sui lavori di ristrutturazione edilizia. La percentuale tornerà a quella ordinaria del 36 per cento. Probabile tuttavia, che il governo prima della fine dell'anno intervenga con una riforma complessiva degli incentivi edilizi. 

Ultimo aggiornamento: 21:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA