L’intelligenza artificiale e il futuro delle professioni in uno scenario prossimo venturo che prevede lavori sempre meno richiesti e lavori, anche di nuovo tipo, in ascesa.
Il caso di Fisici
Il caso dei fisici, ovvero dei laureati in Fisica, diventerà, ad esempio sempre più emblematico: dai fatto da molti anni una buona quota di questi laureati, in particolare nei paesi anglosassoni, non si occupa strettamente di Fisica e di ricerca ad essa collegata, ma di gestione di ingenti quantità di dati relativi all'economia, ai mercati azionari, ai mercati immobiliari, ai mercati finanziari. Il fisico impara a appunto a gestire le grandi quantità di dati scaturiti da ricerche, esperimenti e studi (pensiamo all'astrofisica o alla fisica nucleare), una capacità applicabile ad altri settori che ugualmente richiedono la dimestichezza con millanta variabili, dimistichezza che sarà ancora più utile con le possibilità di indagine e di previsione favorite dallo sviluppo dell'intelligenza artificiale.
I lavori più a rischio
Fra i lavori più a rischio, secondo una ricerca di Ey, Manpower e Sanoma riportata in un articolo di Cristina Casadei su Il Sole 24 Ore: (in ordine dal più minacciato, ovvero tendenza in calo del 6,4%, al meno minacciato, ovvero meno 2,3%) intervistatori e rilevatori professionali, venditori a distanza, centralinisti, croupier, personale non qualificato nella risorazione, addetti ai call center, tecnici nella pubblica amministrazione addetti al rilascio di certticati e documenti personali; addetti ai servizi interni di cassa; tecnici sanitari di laboratorio biomedico; addetti alla vendita di biglietti.
I lavori che saranno più richiesti
I lavori in ascesa, dal più richiesto (+6,8%) al meno richiesto (+2,9%): ingegneri industriali e gestionali, registi, commercializzazione di beni e servizi; fisici; imprenditori e amministratori di servizi alle imprese e alle persone; direttori e dirigenti dipartimento finanza e amministrazione; compositori; specialisti nell'organizzazione del lavoro; specialisti in economia aziendale; specialisti in sistemi economici.
I settori in cui serviranno più lavoratori
Sempre Fra i 9 settori di cui si prevede una crescita, rispetto ai 23 complessivi del mercato, ecco telecomunicazioni, public utilities, chimica, servizi di cura, di educazione, formazione e di gestione delle risorse umane.
E quelli in cui ne serviranno meno
Fra questi figurano banche e assicurazioni, che tuttavia fanno parte del ristretto numero di settori che già tempo si stanno riorganizzando per quanto riguarda l'uso dell tecnologie dei dati.
I lavori più richiesti
Di ingegneri gestionali e fisici ne serviranno sempre di più (+7%), ma anche di analisti di mercato e psicologi del lavoro e della formazione (+3%). Serviranno profili ad alto contenuto creativo, come architetti, progettisti, pianificatori, ma anche le professioni legate al marketing e alle vendite (+5%).
L'effetto dell'intelligenza artificiale
In Italia - si legge sempre su Il Sole 24 Ore - la domanda di lavoro continuerà a crescere, anche se la crescita rallenterà a partire dal 2024 e poi, in modo più significativo, dal 2027, con la maggiore diffusione di soluzioni di intelligenza artificiale generativa e robotica avanzata nelle aziende. Ci sarà infatti sempre meno bisogno di tecnici, conduttori d’impianti, lavoratori della logistica e di chi svolge mansioni d’ufficio.
I lavori green
La competenze sull'ambiente saranno sempre più richieste con la quasi totalità delle aziende che lamenta la mancanza di tali figure professionali: ingegneri di fonti di energia rinnovabili e della mobilità elettrica e manager dei rischi ambientali.
La mancanza di specializzati Stem
Stem (scienze, tecnologie, ingegneria e matematica) è la sigla che ricorre da un decennio e che l'intelligenza artificiale rafforzerà ulteriormente: e allora ecco che servirà formare sempre più professionisti in scienze e tecnologie agrarie, biotecnologie, scienze e tecnologie informatiche, disegno industriale, tecnici programmatori, grafici, tecnici agronomi.