Dopo quasi un anno di stallo tra governo e Ue, la Commissione europea dà il via libera agli incentivi per le comunità energetiche in Italia.
Con l’ok all’apposito decreto attuativo del Pnrr, il governo punta a creare entro il 2026 fino a 20mila comunità (oggi quelle attive sono solo 30, più 40 in fieri), coinvolgendo le società dell’energia, che hanno pronte centinaia di progetti, soprattutto al Centro-Nord. Imprese, enti pubblici, associazioni e condomini potranno unirsi per autoprodurre e consumare energia elettrica da fonti green (fotovoltaico, eolico, idroelettrico o biometano/biogas). Basterà uno statuto collettivo e verificare con il Gse se il progetto è idoneo. Il risparmio in bolletta, secondo Agici e Accenture, sarà del 25-30%. Si punta a 7 gigawatt di potenza energetica installata entro il 2027, eliminando fino a 1,35 milioni di tonnellate di CO2. Dopo il controllo della Corte dei Conti sul decreto attuativo, il Gse avrà 60 giorni per aprire lo sportello online per la presentazione delle domande. A partire da febbraio, quindi, saranno messi a terra i 2,2 miliardi di finanziamenti alle comunità con una potenza massima per impianto da 1 megawatt, ma solo nei Comuni con meno di 5mila abitanti.
Prosumer di energia, sostenibilità e risparmio: si parte dalla digitalizzazione
COME FUNZIONERANNO
Varranno fino al 40% dei costi di creazione o potenziamento degli impianti. Per tutte le comunità, anche già avviate, ci saranno poi tariffe agevolate per 20 anni, cumulabili con i contributi. L’intervento, da 3,5 miliardi, è finanziato con un prelievo sulle bollette elettriche di tutti gli utenti. Servirà sempre la richiesta al Gse, che garantirà un prezzo fisso tra i 60 e gli 80 euro al megawattora, più una parte variabile (massimo 130 euro al megawattora). Tra le società dell’energia in campo Enel X, A2a, Hera, Iren, Snam, Acea, assieme a Cei, Enea e Aci. Aziende ed enti chiedono però norme più semplici per avviare gli impianti e aiuti per le Cer nelle grandi città. «Il governo - aggiunge Angelo Bonelli dei Verdi - attivi gli allacci delle famiglie ancora in sospeso per le rinnovabili».