Bonus benzina da 80 euro al mese dopo la Nadef: l'importo sarà caricato sulla carta "Dedicata a te"

Secondo fonti dell'esecutivo, la novità non è imminente, ma dovrebbe prendere forma dopo il varo della Nota di aggiornamento al Def

Sabato 16 Settembre 2023
Bonus benzina da 80 euro al mese dopo la Nadef: l'importo sarà caricato sulla carta "Dedicata a te"

Un bonus benzina una tantum da 80 euro per chi già ha ricevuto la Social card e il rinnovo per il 2024 del credito d’imposta fino al 28% sul gasolio per le imprese dell’autotrasporto. È un intervento da 300 milioni di euro complessivi quello che il governo sta studiando per affrontare il caro-benzina.

Saranno coinvolte 1,3 milioni di famiglie e decine di migliaia di aziende del trasporto su gomma. Ci stanno lavorando il ministero delle Imprese, guidato da Adolfo Urso, e quello dell’Economia, con il dossier nelle mani del titolare Giancarlo Giorgetti. L’intervento arriverebbe a fine mese, dopo aver fatto il quadro dei conti pubblici con la Nadef, l’aggiornamento al Documento di economia e finanza atteso per il 27 settembre. 

Petrolio più costoso

D’altronde un intervento è necessario: il prezzo medio della verde al self service, complici gli ultimi aumenti delle quotazioni internazionali del petrolio, è vicinissimo ai 2 euro al litro e in diverse parti d’Italia la soglia psicologica è già stata superata. Per non parlare del costo dei carburanti in autostrada o della benzina in modalità servito, già da tempo sopra il livello ritenuto pericoloso da esperti e associazioni dei consumatori. L’effetto è l’impennarsi dei prezzi dei prodotti trasportati. Come calcola Assoutenti, elaborando gli ultimi dati Istat, tra i beni di largo consumo che viaggiano su gomma i più colpiti sono: verdura fresca (in crescita del 20,1% su base annua ad agosto) e frutta (+9,4%). Ma l’elenco dei prodotti che hanno subito aumenti molto elevati è lungo. Ci sono: lo zucchero (+43,3%), l’olio (+37,1%), le patate e i pomodori (+25%). Poi riso, carote, cipolle, finocchi, albicocche e susine sono aumentati di oltre il 22%. 
 

Platea ridotta

Il bonus benzina, quindi, non sarà da 150 euro come inizialmente previsto. Anche la platea è stata ridotta: non più tutti coloro che hanno un reddito sotto i 25mila euro annui, ma chi ha un indice Isee sotto i 15mila euro e non ha ricevuto altri aiuti pubblici. La misura, così, costerà 100 milioni, contro la stima fino a 2 miliardi inizialmente ipotizzata. Una cifra che aveva allarmato il Mef, alle prese con conti difficili da far quadrare in vista della legge di Bilancio, tra i pochi soldi a disposizione e la scelta di non aumentare le tasse, sui redditi medi come su quelli alti o sui grandi patrimoni. Sempre perché costa troppo, ma anche perché per la presidente Giorgia Meloni favorisce di più i ricchi, viene escluso un nuovo taglio delle accise, che pure Fratelli d’Italia aveva spiegato di voler ridurre.
 

La social card

Insomma, come detto, il nuovo aiuto riguarderà chi ha già ricevuto la Social card, il contributo una tantum da 382,50 euro lanciato a luglio per l’acquisto di beni e alimenti dedicato alle famiglie meno abbienti con almeno tre persone. Il bonus da 80 euro sarà caricato direttamente sulla carta e sarà utilizzabile nei prossimi mesi, forse entro la fine dell’anno. Quanto al credito d’imposta, la misura è rivolta alle imprese con sede legale e stabile in Italia, con veicoli di massa pari o superiore a 7,5 tonnellate e munite della licenza di autotrasporto di merci proprie. Il credito d’imposta, che arriva fino al 28%, vale per l’acquisto di gasolio impiegato in camion e tir di categoria Euro 5 o superiore. Le imprese con questi veicoli, ma che portano merci di terzi, sono interessate in maniera indiretta e solo fino al 12% della spesa sostenuta. L’obiettivo è incidere al ribasso sui costi di trasporto che fanno lievitare i prezzi al consumo, ma la misura rischia di essere tardiva. Al momento, infatti, è ancora in corso l’invio delle domande all’Agenzia delle dogane e dei monopoli (fino al 29 settembre) per il riconoscimento del credito d’imposta relativo al primo trimestre del 2022.

Le parti sociali

Il confronto sul caro-prezzi arriverà anche a Palazzo Chigi. Venerdì 22 settembre i sindacati sono stati convocati dal governo per un incontro presieduto da Urso, a cui parteciperà anche il Garante per la sorveglianza dei prezzi, Benedetto Mineo. Prima il dialogo con Cgil, Cisl e Uil, poi con le altre sigle sindacali. Sul tavolo gli interventi per calmierare l’inflazione a tutela dei redditi, a partire da quelli per la benzina e per il caro-energia (con la maggior parte degli aiuti che scadono a fine settembre). Ma anche sul carrello della spesa, per cui dal 1° ottobre arriverà il trimestre con prezzi calmierati o ribassati su una serie di prodotti di largo consumo. Nuovi aiuti potrebbero arrivare anche con la Manovra. Per le organizzazioni più rappresentative occorrono misure strutturali, con un patto sulla politica dei redditi per calmierare prezzi e tariffe, arginando la speculazione, tutelando salari e pensioni e rinnovando i contratti pubblici e privati. Insomma, misure per aumentare il potere d’acquisto, anche perché secondo Confesercenti la spesa delle famiglie nel secondo semestre dell’anno potrebbe scendere di 3,7 miliardi.

Ultimo aggiornamento: 17 Settembre, 14:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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