«Nessuno sconto sul debito all'Italia» I tedeschi del Ppe scrivono a Juncker

Domenica 15 Maggio 2016 di David Carretta
«Nessuno sconto sul debito all'Italia» I tedeschi del Ppe scrivono a Juncker

BRUXELLES «Dear Mr. President, in vista delle prossime decisioni sull'apertura di procedure per deficit eccessivo, vorrei esprimere la profonda preoccupazione del gruppo PPE con l'attuale interpretazione, attuazione e applicazione permissiva del Patto di Stabilità». Inizia così una lettera riservata inviata dal capogruppo del Partito Popolare Europeo, il tedesco Manfred Weber, al presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker, in previsione del 18 maggio, data nella quale l'esecutivo comunitario dovrebbe decidere se compiere un passo per aprire una procedura per deficit eccessivo contro l'Italia e proporre sanzioni finanziarie contro Spagna e Portogallo, tutti sospettati di non rispettare le regole di bilancio dell'Unione Europea. Nessun paese viene citato, ma la missiva – che porta la data del 2 maggio – appare come un chiaro tentativo di forzare la mano a Juncker nel momento in cui è confrontato a difficili scelte politiche e sembra prendere di mira soprattutto governi a guida socialista come quello italiano, a cui la Commissione ha concesso proroghe o flessibilità.

Per «risolvere i dubbi e gli interrogativi che sono stati lasciati aperti nell'ultimo paio di mesi sullo stato delle finanze pubbliche in numerosi Stati membri» – ha scritto Weber – è «indispensabile» un'applicazione “stretta” del Patto. Per il capogruppo del Ppe, ne va della «legittimità» della stessa Ue. La trattativa tra Roma e Bruxelles sembra ancora aperta. Nel dibattito di orientamento tenuto dal collegio dei commissari martedì, alcuni hanno chiesto una multa per Spagna e Portogallo perché, trovandosi sotto procedura per deficit eccessivo, non sono riusciti a far scendere il disavanzo come richiesto. Il caso italiano è considerato «il più complicato», spiega una fonte europea. Juncker vorrebbe evitare un nuovo scontro con Matteo Renzi. La Commissione sarebbe disponibile a concedere tutta la flessibilità. Ma anche in quel caso «i conti non tornerebbero», dice un'altra fonte: le previsioni economiche indicano una deviazione sul saldo netto strutturale nel 2015, 2016 e 2017.
 

Il documento inviato da Pier Carlo Padoan il 9 maggio non avrebbe convinto Bruxelles, nonostante la conferma delle clausole di salvaguardia – l'aumento dell'Iva – per il prossimo anno se non saranno trovate risorse alternative. La Commissione sarebbe in attesa di altri chiarimenti sull'aggiustamento strutturale per il 2017. Molto vicino al governo di Berlino, Weber ha espresso la tradizionale posizione della Germania. La Commissione deve affrontare «in modo rapido e con decisione» i casi in cui deficit o debito «non diminuiscono a sufficienza». La richiesta di aprire una procedura nei confronti dei paesi a rischio di deviazione è esplicita: «ci aspettiamo determinazione, in particolare con le decisioni a venire sull'apertura di procedure per deficit eccessivo», ha scritto Weber a Juncker: «tutti gli strumenti – inclusi quelli del braccio correttivo - dovrebbero essere usati con massima forza». L'Italia è avvertita.
 

Ultimo aggiornamento: 16 Maggio, 08:08

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