Lavoro, a luglio oltre 23 milioni di occupati. Giù gli inattivi, i senza lavoro salgono all'11,3%

Giovedì 31 Agosto 2017
Lavoro, a luglio oltre 23 milioni di occupati. Giù gli inattivi, i senza lavoro salgono all'11,3%

Il tasso di disoccupazione sale a luglio all'11,3%. Lo comunica l'Istat segnalando un aumento di 0,2 punti percentuali da giugno. Fra i giovani il tasso di disoccupazione aumenta ancora di più: è salito infatti al 35,5%, in crescita di 0,3 punti da giugno.

«Il numero di occupati ha superato il livello di 23 milioni di unità, soglia oltrepassata solo nel 2008, prima dell'inizio della lunga crisi», afferma ancora l'Istat, precisando che gli occupati sono a luglio 23,063 milioni di persone, il massimo a partire da ottobre 2008 (quando erano 23,081 milioni). La soglia era già stata oltrepassata a giugno, precisa l'Istat, a seguito della revisione dei dati provvisori. Il tasso di occupazione a luglio sale al 58% (+0,1 punti percentuali).

«Dati Istat: +918mila posti lavoro da feb 2014 (inizio millegiorni) a oggi. Il milione di posti di lavoro lo fa il JobAct, adesso avanti». Così Matteo Renzi su Twitter rivendica il merito della riforma del suo governo.

A luglio 2017 l'Istat stima gli occupati in crescita dello 0,3% rispetto a giugno (+59 mila), «confermando la persistenza della fase di espansione occupazionale». Rispetto a luglio 2016 l'incremento è di 294 mila unità (+1,3%). Crescono rispetto a giugno sia i lavoratori dipendenti (+0,2%, +42 mila) sia gli indipendenti (+0,3%, +17 mila). Tra i dipendenti l'aumento interessa sia i lavoratori permanenti (+0,2%, +23 mila) sia quelli a termine (+0,7%, +19 mila).

Su base annua la crescita interessa i soli lavoratori dipendenti (+2,2%, +378 mila) a fronte di un calo tra gli indipendenti (-1,5%, -84 mila). La crescita dei dipendenti riguarda sia i lavoratori permanenti (+0,6%, +92 mila) sia, in misura maggiore, quelli a termine (+11,7%, +286 mila).

La crescita congiunturale dell'occupazione interessa tutte le classi di età ad eccezione dei 35-49enni ed è interamente dovuta alla componente maschile (gli occupati aumentano dello 0,6%, +86 mila), mentre per le donne, dopo l'incremento del mese precedente, si registra un calo (-0,3%, -28 mila occupati). Su base annua, invece, la crescita interessa uomini (+1,4%) e donne (+1,1%). A crescere sono gli occupati ultracinquantenni (+371 mila) e i 15-24enni (+47 mila), a fronte di un calo nelle classi di età centrali (-124 mila). Nello stesso periodo diminuiscono sia i disoccupati (-0,6%, -17 mila) sia, soprattutto, gli inattivi (-2,4%, -322 mila).

«C'è la ripresa, lo dicono tutti i dati, dal pil all'occupazione, alla fiducia. Quindi si sta consolidando un quadro di ripresa che da ciclica deve diventare strutturale e il Governo continua a lavorare in questo senso». Lo ha detto il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan in una intervista alla Rai.

«Gli italiani occupati superano 23 milioni, un record.

Ancora molto da fare contro disoccupazione ma effetti positivi da #jobsact e ripresa». Così su Twitter il premier Paolo Gentiloni.

«I dati Istat di oggi segnalano il superamento della soglia dei 23 milioni di occupati: un altro passo nella giusta direzione, che ci avvicina ai livelli pre-crisi». Lo afferma il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, in una nota. «Si conferma - dice - la tendenza di medio-lungo periodo di crescita dell'occupazione: +294.000 occupati nell'ultimo anno, +918.000 da febbraio 2014, dei quali 565.000 permanenti. Significativo il crollo degli inattivi che diminuiscono di 322.000 in un anno, per effetto dell'aumento sia degli occupati sia delle persone in cerca di occupazione. Anche l'occupazione giovanile mostra segni di miglioramento, con un saldo positivo di 47.000 occupati in un anno. Tuttavia - sottolinea - il tasso di disoccupazione resta ancora troppo elevato. Questi dati confermano che siamo sulla direzione giusta e che dobbiamo rafforzare l'impegno per promuovere l'occupazione giovanile stabile». 

«Oltre 23 milioni di occupati, record dal 2008. +918mila posti di lavoro dal 2014. Non fermiamoci, ora insistere sui giovani».Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina su Twitter.

Ultimo aggiornamento: 1 Settembre, 09:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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