Istat: «Da bonus 80 euro e 14esima ai pensionati più equità sociale»

Mercoledì 21 Giugno 2017
Istat: «Da bonus 80 euro e 14esima ai pensionati più equità sociale»
«Le principali politiche redistributive del periodo 2014-2016 (bonus di 80 euro, aumento della quattordicesima per i pensionati e sostegno di inclusione attiva), hanno aumentato l'equità della distribuzione dei redditi disponibili nel 2016 (l'indice di Gini è passato dal 30,4 al 30,1) e ridotto il rischio di povertà (dal 19,2 al 18,4%)». Così l'Istat nel report sui redditi. In particolare, il bonus di 80 euro e l'aumento della uattordicesima - rileva il rapporto - mostrano un profilo progressivo, poiché in tutt'e due i casi la quota del beneficio diminuisce al crescere del reddito disponibile ed è quindi massima nel quinto più povero e minima in quello più ricco. Il bonus di 80 euro non è prioritariamente disegnato come misura anti-povertà, puntualizza l'Istat; per effetto dell'incapienza e della presenza di più lavoratori dipendenti nelle famiglie a reddito medio-alto, il bonus non risulta concentrato sui redditi più bassi.

Gli effetti maggiori in valore assoluto e come quota di beneficiari si registrano per le famiglie con redditi medio alti.
Gli effetti più importanti dell'aumento della quattordicesima, invece, si osservano per le famiglie a reddito medio-basso del secondo quinto (circa 940 mila famiglie beneficiarie, per un importo medio di 310 euro l'anno). Delle misure adottate nel triennio 2014-2016, il SIA (Sostegno di inclusione attiva) è quella più concentrata sul quinto più povero: secondo le stime del modello, nel 2016 il Sostegno di Inclusione Attiva ha raggiunto circa 210 mila famiglie, per un importo medio di 875 euro e una spesa complessiva non superiore ai 200 milioni di euro. Si tratta, peraltro, di effetti decisamente inferiori rispetto alle intenzioni del legislatore, poiché nel 2016 non si è potuto spendere l'intero stanziamento disponibile, pari a 750 milioni di euro.
Ultimo aggiornamento: 18:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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