Banca Intesa chiude la 'nave', storica
sede di Cattolica: sindacati in rivolta
Impiegati, 200 traslocano a Padova

Giovedì 3 Novembre 2016 di Roberto Cervellin
Intesa Sanpaolo chiuderà la sede di Torri di Quartesolo
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TORRI DI QUARTESOLO - «Il Centro Torri deve restare aperto». Uno dei simboli di Torri di Quartesolo sta per chiudere i battenti. Il 30 giugno dell'anno prossimo Intesa San Paolo metterà i sigilli alla storica sede che, nei tempi d'oro, ospitava 800 dipendenti, oggi scesi a 320. L'ex centrale "pensante" della Banca Cattolica e poi ex Banco Ambrosiano intende tagliare le spese di affitto. Ma i sindacati non ci stanno e promettono battaglia. Lo hanno ribatito il 3 novembre in occasione di una manifestazione davanti all'azienda. «Il complesso è un importante presidio lavorativo della provincia e va tutelato - hanno sottolineato - L'eliminazione dell'indotto farebbe perdere decine di posti di lavoro».
 

 

Per la maggior parte del personale, circa 200 persone, si prospetta il trasferimento a Sarmeola, in provincia di Padova. «Dal punto di vista della sostenibilità ambientale non è utile che centinaia di auto che prima si fermavano a Torri proseguano fino a Padova intasando ancora di più una viabilità già al collasso», hanno replicato i rappresentanti di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca Uil e Unisin.

L'obiettivo è salvaguardare condizioni di lavoro e di vita dei dipendenti. «Un organico mediamente molto anziano - hanno concluso i sindacati -. Molti hanno più di 50 anni. Abbiamo proposto alla direzione di affittare i locali vicino a un'altra proprietà del gruppo, scelta che consentirebbe di evitare il trasloco, il cui costo sarebbe risibile rispetto all'attuale, cioè meno del 10%».
I sindacati hanno posto all'azienda una serie di domande: «Quanto costa traslocare in locali idonei, magari in affitto, il materiale del magazzino? La carta ha più valore delle persone? Chiediamo alla banca di riflettere».

Ultimo aggiornamento: 17:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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