Pensioni, per gli statali un assegno medio da 1.800 euro al mese `

Martedì 31 Maggio 2016 di Andrea Bassi
Pensioni, per gli statali un assegno medio da 1.800 euro al mese `
ROMA - Quasi 1.800 euro di media (1.795 per l'esattezza). Meno di un assegno su cinque inferiore ai mille euro. È la fotografia scattata dall'Inps sulle pensioni erogate agli ex dipendenti pubblici. Al primo gennaio di quest'anno, secondo i dati pubblicati ieri dall'Istituto di previdenza, le pensioni erogate agli ex statali erano in tutto 2,84 milioni, in aumento dello 0,8% rispetto a quelle erogate lo scorso anno. Anche la spesa è salita. E lo ha fatto in maniera più veloce rispetto al numero dei pensionati. Se dodici mesi fa per gli ex dipendenti pubblici lo Stato spendeva in pensioni poco meno di 65 miliardi di euro, quest'anno l'importo è cresciuto del 2,1% superando i 66,3 miliardi di euro. Dall'analisi delle ripartizioni per singola cassa, diffuse sempre dall'Osservatorio dell'Inps, emerge come quasi il 60% dei trattamenti sia erogato nei confronti di ex dipendenti statali. Un altro 37,5% dei pensionati ex pubblici, invece, è iscritto alla Cassa dei dipendenti degli enti locali, mentre le altre casse si dividono il restante 3%. Nel corso del 2015, informa ancora l'Istituto di previdenza, sono state liquidate complessivamente 121.165 nuove pensioni dalla gestione dei dipendenti pubblici, con un incremento del 20% rispetto all'anno precedente, per un importo complessivo di 3,1 miliardi di euro e importi medi mensili pari a 1.973 euro (in aumento del 5,3% rispetto al 2014, quando l'importo medio mensile era pari a 1872 euro).

LA DISTRIBUZIONE
La distribuzione delle pensioni degli ex dipendenti pubblici per categoria e classi di importo mensile mette in evidenza, come detto, che circa il 18,2% delle pensioni pubbliche ha un importo mensile inferiore ai mille euro, il 51,3% tra mille e 2 mila euro e il 22,8% di importo tra 2 mila e 3 mila. Infine, solo il 7,8% ha un importo dai 3 mila euro mensili lordi in su. Guardando all'area geografica, circa il 38,8% della spesa pensionistica complessiva della Gestione dipendenti pubblici viene erogata nell'Italia settentrionale, contro il 36,3% dell'Italia meridionale ed isole ed il 24,8% dell'Italia centrale. Solo lo 0,1% delle pensioni è erogata all'estero. Il 58,6% del totale dei trattamenti pensionistici, conclude l'Inps, è erogato alle femmine, contro il 41,4% erogato ai maschi. Ieri sul tema delle pensioni è di nuovo intervenuto anche il presidente dell'Inps, Tito Boeri. Parlando degli ostacoli ad una revisione delle pensioni, e dei vitalizi dei parlamentari in particolare, Boeri ha sottolineato come «la nozione di diritto acquisito sia una nozione che vada ben discussa» perché, ha detto «trovo che questa sia una definizione sbagliata». In Italia, ha aggiunto ancora, «si tocca tutto perché si cambiano le leggi ogni due per tre, si cambia la tassazione, si aumentano le tasse sulla case quando una persona ha risparmiato tutta una vita pensando che non ci fossero. E quel diritto acquisito viene calpestato sistematicamente, ma poi quando si parla di pensioni quelli sono diritti acquisiti intoccabili». Boeri è poi tornato a parlare del possibile ricalcolo dei vitalizi dei politici e dei risparmi conseguenti: «Se ci fosse un ricalcolo contributivo dei vitalizi per cariche elettive, non solo al Parlamento ma anche per i Consigli regionali, andremmo a risparmiare circa 200 milioni di euro all'anno», ha calcolato.