Mps, corsa contro il tempo di Atlante 2: venerdì 29 il cda per l'ok al piano crediti

Martedì 12 Luglio 2016 di Rosario Dimito
Mps, corsa contro il tempo di Atlante 2: venerdì 29 il cda per l'ok al piano crediti
Il piano Mps atteso venerdì 29: nel giorno in cui l'Eba alza il sipario sui risultati degli stress test, è in calendario un cda che oltre alla semestrale, potrebbe varare il piano Atlante 2 con l'acquisto di 26,6 miliardi entro fine anno. I tempi si stringono e Atlante 2 continua a cercare sottoscrittori: oltre Cdp, un paio di assicurazioni e, forse, la Sga (se il Tesoro scioglie le riserve), per scendere in campo.

LE MAGLIE DEL REGOLAMENTO
Il nuovo fondo che anche nel nome dovrebbe chiamarsi come il precedente, ha per il momento abbozzato le regole di funzionamento interno inviate ai potenziali interessati. E la bozza di regolamento predisposta dai legali di BonelliErede ricalca quella di Atlante in termini di autonomia ritagliatasi dalla sgr di Quaestio. In più viene chiesto al comitato investitori di astenersi su quasi tutte le delibere per evitare conflitti di interessi. E dal regolamento scaturisce che il fondo possa investire in npl e in derivati a essi legati destinati a trasformarsi in equity della banca originator.

L'operazione di mercato per acquisire di colpo gli npl di Mps (9,6 miliardi netti) in anticipo rispetto al diktat della Bce (fine 2018) è in fase di strutturazione. Anche se la sua realizzazione è in qualche modo legata all'esito del negoziato con la Ue sulle deroghe da spuntare nell'applicazione del burden sharing, cioè della condivisione dei rischi tra gli obbligazionisti retail e istituzionali. L'auspicato allentamento delle maglie della risoluzione potrebbe consentire di tutelare i risparmiatori, come va ripetendo da giorni Matteo Renzi e a rendere possibile un intervento dello stato nell'eventuale ricapitalizzazione di Mps necessaria a fronte di ulteriori accantonamenti sulla cessione delle sofferenze.
 
E qui si torna ad Atlante 2. La dotazione del nuovo fondo, originariamente prevista in 3 miliardi, avrebbe ridotto le pretese: 1,5-2 miliardi in conseguenza della difficoltà a rastrellare sottoscrittori. Della partita dovrebbero essere la Cdp che dopo aver immesso 500 milioni in Atlante, adesso dovrebbe staccare un assegno più basso: massimo 400 milioni. Altri 500 milioni sarebbero attesi da Poste Vita e Mediolanum mentre 500 milioni è la cassa della Sga, l'ex bad bank nata nel 1997 nelle more del salvataggio del Banco di Napoli. Curioso destino quello di questa società, passata a fine giugno, con il decreto banche, sotto il cappello del Tesoro. Lo scorso anno sembrava dovesse trasformarsi nella bad bank di sistema per gestire gli 89 miliardi di sofferenze nette. Ma il piano caldeggiato da Tesoro e Bankitalia si è arenato a Bruxelles perchè gli euroburocrati di Margrethe Vestager, commissario alla concorrenza, si impuntarono sugli aiuti di stato.

Quanto alle casse di previdenza indicate come possibili partecipanti alla cordata, va detto che il negoziato condotto dai vertici di Adepp, l'associazione degli enti previdenziali, sarebbe arrivato a un punto di svolta: sì all'adesione a condizione che venga riconosciuta la loro natura privata, venga ridotta la tassazione (dal 26%) e ci sia garanzia su un ritorno più robusto del capitale. «Sono tre condizioni che possono maturare in dieci anni, non in dieci giorni, come vorrebbe il Tesoro», spiega uno degli uomini forti dell'associazione.

In queste ore il presidente della Sga Marcello Zanzi e l'ad Roberto Romagnoli sono in attesa di una lettera di istruzione da via XX Settembre. Atlante 2 dovrebbe quindi avere fino a 2 miliardi e con una leva di quattro volte raggiungere quota 8: la differenza a circa 10 verrebbe coperta dilazionando il versamento con gli introiti della vendita graduale di npl. Questo sulla carta che stima l'acquisto dei crediti difficile al 30%, appena sotto il valore di carico in pancia a Siena. La differenza sarebbe oggetto di rettifiche che andrebbero ad impattare sul patrimonio. Il piano è ancora fluido e si stanno facendo i calcoli per accertare se gli ulteriori accantonamenti abbattono l'indice Cet1, sotto il livello di guardia. Sullo sfondo le possibili nozze con Ubi tornate a galla.

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