Aumenta il pressing sulla Ue anche l'Fmi chiede flessibilità

Sabato 9 Luglio 2016 di David Carretta
BRUXELLES La Banca Centrale Europea e il Fondo Monetario Internazionale stanno accentuando la pressione sulla Commissione di Jean-Claude Juncker per trovare una soluzione che consenta di stabilizzare il sistema bancario italiano senza correre il rischio di una crisi sistemica che metterebbe a rischio il resto della zona euro. Giovedì era stato il vice-presidente della Bce, Vítor Constâncio, a evocare la necessità di ricorrere alle eccezioni previste dalle nuove norme europee sul bail-in. Ieri è toccato all'Fmi lanciare un appello ad applicare le regole europee sugli aiuti di Stato «in modo flessibile». Secondo l'istituzione di Washington, che ha aggiornato il suo giudizio sulla zona euro dopo la Brexit, è «urgentemente necessaria» una strategia per «affrontare il problema dei Non Performing Loans» (i crediti deteriorati, ndr) e «promuovere il consolidamento in alcuni sistemi bancari».

LO SCENARIO
Ma i negoziati tra il governo italiano e la Commissione sembrano ancora bloccati per l'insistenza dell'Antitrust europeo ad applicare il bail-in almeno agli azionisti e agli investitori istituzionali. Anche il valore dei crediti deteriorati da trasferire ad un eventuale fondo sostenuto dallo Stato è oggetto di controversia con Bruxelles. Le banche italiane non saranno sull'agenda dell'Eurogruppo di lunedì, quando i ministri delle Finanze della zona euro discuteranno delle conseguenze della Brexit, ma la situazione è giudicata preoccupante dai partner. Sul piano politico c'è uno scontro frontale tra l'Italia e la Commissione. «Ho piena fiducia nella capacità del governo italiano di affrontare la questione in modo cooperativo rispetto ai servizi della Commissione», ha detto una fonte dell'Eurogruppo. La linea dell'Antitrust Ue, sostenuta da Germania e da Olanda, è di concedere all'Italia le «circostanze eccezionali» che consentono deroghe alla direttiva sulla risoluzione e la ristrutturazione delle banche per salvare i risparmiatori, ma di preservare almeno in principio il bail-in per far condividere i costi dei salvataggi pubblici ad alcuni investitori. I primi ad essere colpiti dovrebbero essere gli azionisti. Nel caso delle obbligazioni subordinate, la Commissione sarebbe pronta a differenziare tra «investitori istituzionali» (banche, assicurazioni, fondi pensioni e altri organismi finanziari) e «investitori retail» (risparmiatori). Gli operatori finanziari dovrebbero subire perdite perché, contrariamente ai comuni risparmiatori, sono consapevoli dei rischi di alcuni titoli ad alto rendimento. Ma l'Italia sembra contraria per l'impatto sui bilanci di altre istituti. Visto lo stallo, la trattativa si sarebbe concentrata su un intervento ad hoc per Monte Paschi.

La speranza che una sentenza della Corte europea di giustizia possa giocare a favore dell'Italia rischia di andare delusa. Il verdetto dei giudici di Lussemburgo è atteso il 19 luglio. Ma il ricorso contro le linee guida della Commissione sugli aiuti di Stato riguarda il bail-in applicato ad alcune banche in Slovenia nel 2013. «Il quadro normativo è cambiato» con la nuova direttiva entrata in vigore a inizio dell'anno, spiega un'altra fonte. Per contro il pressing della Bce potrebbe «far pendere l'ago della bilancia». Le parole di Constâncio indicano la preferenza per la ricapitalizzazione preventiva. La direttiva sul bail-in «deve essere considerata nella sua interezza, incluso il possibile uso dell'esenzione per ragioni di stabilità finanziaria», ha detto il vicepresidente della Bce. L'istituzione di Mario Draghi sembra propensa a sostenere un intervento su larga scala. «L'instabilità finanziaria può avere un costo significativo per i contribuenti anche se non è visibile nel brevissimo periodo», ha spiegato Constâncio, ricordando i 700 miliardi iniettati dagli Usa con il Tarp dopo il fallimento di Lehamn Brothers. Quanto ai NPL, il riferimento sembra ritagliato sull'Italia: «L'attuale situazione», dopo una serie di cadute dei titoli a seguito della Brexit, «merita una profonda riflessione su come compensare alcuni fallimenti di mercato con un piccolo sostegno pubblico», ha detto Constâncio.