Cgil: diminuisce la fiducia, aumenta la disuguaglianza

Sabato 11 Febbraio 2017
Cgil: diminuisce la fiducia, aumenta la disuguaglianza
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Diminuisce la fiducia nella situazione economica del Paese e nella possibilità che cresca l'occupazione ma migliora la soddisfazione personale: il Rapporto Tecnè 2016 sulla qualità dello sviluppo messo a punto per la Fondazione Di Vittorio (Istituto per la ricerca Cgil) descrive un'Italia che cresce poco con la ricchezza sempre più concentrata e un ripiegamento nella sfera privata mentre si riduce la dimensione pubblica. L'indice generale sulla qualità dello sviluppo diminuisce da 100 a 99 con un peggioramento nel Nord (da 110 a 109 il Nord Ovest, da 115 a 113 il Nord Est), e nel Centro (da 103 a 102) mentre il Mezzogiorno resta comunque in ritardo rispetto al resto del Paese (fermo a 85). E se la soddisfazione personale e la fiducia interpersonale registrano 103 punti rispettivamente, in crescita rispetto al 2015, si segnala un crollo per la fiducia economica (76). Nel complesso gli standard abitativi scendono da 100 a 98 punti (Trentino a 122) ma aumentano i beni posseduti dalle famiglie (da 100 a 104).

Secondo il Rapporto Tecnè si frequentano meno gli amici e si passa meno tempo fuori casa, ma si è più soddisfatti del tempo libero. La dinamica segnala un «ripiegamento nel privato e un indebolimento della propensione sociale partecipativa». Si parla più di politica ma si ascoltano meno i dibattiti, cala la partecipazione agli eventi collettivi ma cresce l'interesse individuale nei confronti di ciò che accade nel Paese. E la politica - si legge nella ricerca - diventa sempre più un'attività da «poltrona», assumendo nuove forme di partecipazione immateriale. Aumentano le forme di solidarietà non partecipativa: crescono quanti sono disponibili a dare un aiuto economico ma diminuiscono quanti sono disponibili a dare un aiuto pratico e diretto. Nel complesso le tre regioni migliori dal punto di vista della qualità dello sviluppo sono il Trentino Alto Adige (136), il Friuli V.G. (113) e il Veneto (112). Quelle che hanno registrato le migliori perfomance rispetto al 2015 sono la Liguria, le Marche (entrambe sopra la media Italia) e il Molise (sotto la media).

Le regioni che registrano l'indice più basso per la qualità dello sviluppo sono Campania, Sicilia e Calabria. È stabile al 70% la quota di coloro che si dichiara in buone condizioni di salute mentre il 93% esprime giudizi positivi sulla competenza dei medici ospedalieri (il 64% i giudizi positivi sul pronto soccorso).
Cala dal 67% al 66% la percentuale di coloro che dichiara di vedere gli amici almeno una volta a settimana. Diminuisce la percezione di stabilità del posto di lavoro. Cresce la diseguaglianza che comunque resta inferiore al Nord rispetto al Sud. Solo il 31% dl campione pensa che la situazione economica dell'Italia migliorerà nei prossimi 12 mesi (era il 44% nel 2015) e se si guarda alla situazione personale appena l'11% si attende un miglioramento (era il 13%). Solo il 24% pensa che l'occupazione crescerà (era il 31% nel 2015). Nel complesso l'indice scenda da 100 a 76, con il Nord-Ovest in testa con 97 punti (ma erano 120 nel 2015), seguito dal Nord-Est con 88 punti (erano 134), dal Centro con 76 punti (86) e dal Mezzogiorno con 56 punti (erano 72).
Ultimo aggiornamento: 12 Febbraio, 17:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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