Banche, scontro Merkel-Renzi. Il premier: «Noi siamo in regola»

Giovedì 30 Giugno 2016 di David Carretta
Banche, scontro Merkel-Renzi. Il premier: «Noi siamo in regola»
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BRUXELLES La cancelliera tedesca, Angela Merkel, ieri ha chiuso la porta alla possibilità per l'Italia di intervenire con soldi pubblici a favore del sistema bancario, senza applicare le regole europee che hanno introdotto il bail-in. «Abbiamo lavorato per darci norme comuni su risoluzione e ricapitalizzazione delle banche e non possiamo cambiare le regole ogni due anni», ha detto Merkel al termine del Vertice informale dei leader europei sulla Brexit. «Nessuno di noi vuole cambiare le regole», ha risposto il presidente del Consiglio Matteo Renzi: «Le regole sono state cambiate l'ultima volta nel 2003 per consentire alla Francia e soprattutto alla Germania di superare il tetto del 3% di deficit previsto dal Patto di stabilità». Per l'Italia in Europa «è totalmente cambiata la prospettiva. Non siamo qui a prendere le lezioni dal maestro», ha detto Renzi: «Noi abbiamo una grande capacità di rispettare le regole e continuiamo a farlo». Secondo il presidente del Consiglio, «la questione bancaria non è all'ordine del giorno», ma «se vi fossero dei problemi, noi saremmo nelle condizioni, rebus sic stantibus, di proteggere i denari dei correntisti e dei cittadini». C'è chi parla di una divergenza sull'interpretazione delle norme, c'è chi vede un nuovo scontro tra Roma e Berlino.
 
LA POSTA IN GIOCO
Del resto, secondo Merkel, «le basi attuali offrono margine per rispondere alla necessità di specifici Stati membri» di intervenire sulle banche. Il piano italiano potrebbe essere più limitato rispetto ai 40 miliardi ipotizzati da alcune indiscrezioni. «Il Fondo Atlante ha dato risposte molto importanti ed è in condizioni di essere ulteriormente ricapitalizzato», ha detto Renzi. Il presidente del Consiglio ha ricordato che l'Italia ha «perso l'occasione di intervenire in modo strutturale, come ha fatto la Germania, che ha messo 247 miliardi» per le banche. «Inutile piangere sul latte versato», ha detto Renzi. E rimane il fatto che, malgrado le rassicurazioni di Jean-Claude Juncker sulla volontà della Commissione di fare «di tutto per evitare una corsa agli sportelli», l'Italia non avrà mano libera. Le regole sul bail-in per i salvataggi delle banche in crisi l'imposizione di perdite a azionisti, obbligazionisti e depositi sopra i 100 mila euro prevedono alcune eccezioni, quando è a rischio la stabilità finanziaria. Le trattative con il governo italiano sono avviate, ma anche dentro la Commissione c'è chi è contrario a concedere troppa flessibilità sul bail-in. «Mai più si deve chiedere ai contribuenti di salvare le banche, senza far pagare prima gli investitori», dice un funzionario di alto livello. In caso di salvataggio pubblico dovrebbero essere colpiti almeno gli azionisti e i detentori di obbligazioni subordinate.
Le posizioni tra Italia e Germania divergono anche sulle sorti del Patto di Stabilità dopo la Brexit. Renzi ha criticato la possibilità di sanzionare Madrid e Lisbona, perché non hanno fatto uno sforzo sufficiente per riportare il deficit sotto il 3%. Il piano del dopo Brexit del ministro tedesco delle Finanze, Wolfang Schaeuble, prevede di sottrarre alla Commissione il monitoraggio delle politiche di bilancio per affidare a un'autorità indipendente che dovrebbe applicare i limiti del Patto in modo automatico.

 

Ultimo aggiornamento: 10 Novembre, 19:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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