Banche, rimborsi in bilico per 5 mila risparmiatori

Domenica 1 Maggio 2016 di Michele Di Branco
3
ROMA - La soluzione individuata dal governo per risolvere il caso degli obbligazionisti delle 4 banche disegna tre destini ben distinti tra loro. C'è quello, praticamente segnato, delle 158 persone che hanno acquistato sul mercato elettronico secondario, prima del 12 giugno 2014, a prezzi scontati. Per loro la speranza di essere risarciti è quasi pari a zero. «Definirli truffati è un po' difficile, ma avranno la possibilità di ricorrere all'arbitrato», la gelida espressione rivolta loro due giorni fa da Matteo Renzi.

Come a dire, ragionano fonti vicine al premier, andate pure dai giudici dell'Anac ma sarà difficile che vi diano ragione considerato che eravate consapevoli dei rischi che correvate speculando, soprattutto dopo l'introduzione delle severe regole del bail in. E c'è il destino di chi, tutto sommato, può tirare un bel sospiro di sollievo per lo scampato pericolo incassando fino all'80% di quanto perduto a patto di poter dimostrare di trovarsi in una di queste due possibili condizioni: reddito inferiore a 35 mila euro lordi annui o un patrimonio mobiliare (dunque non case ma titoli, azioni o gioielli) sotto i 100 mila. Circostanze che faranno scattare un rimborso forfettario automatico, al quale dovranno però essere detratti gli eventuali guadagni maturati dai bond.

IL RENDIMENTO
«Se hai ottenuto un rendimento positivo sulle obbligazioni - ha spiegato ancora Renzi - si riduce il forfait, perché altrimenti si ha un guadagno doppio». E questo vuol dire che molti, tra i 5 mila rimborsati in via automatica, dovranno acconciarsi ad incassare anche molto meno dell'80%. Il terzo destino, denso di incognite ma anche portatore di un ipotetico finale a sorpresa migliore degli altri due, è quello dei circa 5 mila investitori che il governo ha rimandato al giudizio universale degli 8 collegi Anac guidati da Raffaele Cantone. Ai quali verrà affidato il compito di valutare caso per caso.

Il che vuol dire, nelle circostanze accertate di truffa molto grave, che lo Stato potrebbe garantire alla vittima anche il rimborso del 100% delle perdite subite. La stella polare che dovrà orientare le decisioni dei giudici sarà il Testo unico bancario laddove scolpisce nella pietra gli obblighi relativi al «dovere di diligenza, correttezza e trasparenza imposto all'intermediario finanziario nei contratti di intermediazione finanziaria». Ad esempio, gli arbitri dovranno in via preliminare accertare la mancanza di contratto scritto relativo alle obbligazioni subordinate o dell'adeguamento del contratto ai cambiamenti normativi. Elemento, questo, che sembra riguardare circa 1.500 individui. I quali, appunto, potrebbero ricevere un indennizzo integrale in quanto il tetto dell'80% in sede di arbitrato non vale. Circostanza che potrebbe spingere chi è convinto di essere vittima di autentiche truffe da parte delle banche a rinunciare al rimborso forfettario confidando in giudizio in una somma più elevata.

Nel corso delle istruttorie, i giudici dovranno anche tenere conto dell'attribuzione ingiustificata, da parte dell'istituto, agli strumenti finanziari di propria emissione, di una classe di rischio inferiore rispetto a quella attribuita ad un analogo prodotto da un'altra banca.

I CRITERI
Saranno senz'altro garantiti indennizzi ai soggetti che dimostreranno di essere stati indotti ad investire perché sotto ricatto della banca. Vale a dire, ad esempio, chi si è visto concedere un mutuo solo a condizione di acquistare obbligazioni poi dimostratesi tossiche. Fonti impegnate sul dossier ribadiscono che i criteri che saranno messi nero su bianco nei prossimi giorni saranno costruiti in modo da tale che l'operazione possa configurarsi come uno «strumento per alleviare le perdite» di chi aveva investito una percentuale importante dei propri risparmi. Mentre, per i risarcimenti veri e propri, chi è stato truffato potrà comunque fare causa civile contro le banche.
Ultimo aggiornamento: 5 Febbraio, 17:24

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci