Raffaele: «Il trucco più
difficile? Carla Fracci»

Sabato 13 Febbraio 2016
Raffaele: «Il trucco più difficile? Carla Fracci»

«Sto studiando il personaggio di Virginia, ma non becco la camminata... E poi ho paura che mi querelo da sola». Mattatrice sul palco ma anche in conferenza stampa, Virginia Raffaele chiede scusa «per la voce da trans», ringrazia le sue "vittime" («La signora Fracci è stata molto intelligente, il via lo ha ha dato la Ferillona nostra... Belen? Non mi ha mandato nessun messaggio, la saluto»), spiega di «non dividere mai le imitazioni politiche dalla satira di costume: le une sembrano le altre e viceversa». Ma non svela se stasera darà voce (e volto) al ministro Boschi, tra i suoi cavalli di battaglia. Giudica le performance dei compagni di viaggio Madalina Ghenea e Gabriel Garko: «Sul palco sono andati benissimo... In albergo non so come si sono regolati... Sono bravissimi, autoironici, belli, simpatici, sono stati al gioco. Stasera noi tre andiamo a ubriacarci con Beppe Vessicchio».

E spiega che è stato «un caso» la somiglianza tra l'abito indossato ieri sera per fare Belen Rodriguez e quello indossato all'Ariston da Emma, ex fidanzata del marito della showgirl argentina Stefano de Martino.

Il trucco più complesso, racconta, «al momento è quello della signora Fracci. Prima ti lavano il viso con l'alcol, poi ti fanno il tiraggio della pelle, poi ti spalmano la colla, la asciugano, ti incipriano e ti accartocciano la faccia. Ma forse è più doloroso lo strucco, perchè dopo hai la faccia in fiamme». Un grazie a Emma Dante per il tweet di complimenti, ma anche al teatro Coccia di Novara dove ha debuttato con il suo show Performance: «Mi hanno mandato una forma di gorgonzola, un regalo originalissimo».

Tra tutte le donne che ha imitato sul palco dell'Ariston, «quella più difficile dal punto di vista del trucco è stata Carla Fracci». Lo ha detto Virginia Raffaele, spiegando che, per riproporre il viso della grande ballerina «bisogna fare il tiraggio della pelle, che è molto scomodo, si deve lavare il viso con l'alcol, ti tirano la pelle, ti spalmano la colla, te la asciugano e così ti restano le rughe. Ma soprattutto il difficile è il dopo, lo strucco, perché hai la pelle in fiamme».

La bravissima imitatrice, che per i testi collabora con Giovanni Todescan, e per Sanremo si è avvalsa anche della collaborazione di Federico Taddia, ha rivelato che sul palco però gioca un ruolo fondamentale «l'improvvisazione, anche perché quando poi si crea una bella sinergia anche con la spalla, come nel caso di Carlo, è anche molto divertente: questo perché quando si diverte lui, è il volano per far divertire il pubblico». E se non fa distinzioni fra «imitazioni politiche e satira di costume, perché le une sembrano le altre», Virginia spiega di entrare in una particolare fusione con i personaggi che imita. «È uno scambio, mi rendo conto che ad un certo punto i personaggi si staccano dall'originale e prendono vita da soli. È una strana fusione quella che si crea, a volte mi rendo conto di assumere naturalmente dei loro gesti».

Un esempio? «Quando ho imitato Donatella Versace, il mio autore mi ha chiesto: 'ma perché hai fatto quel gesto, glielo hai visto fare? Lei lo fa semprè. In realtà, ero ormai così nel personaggio che mi è venuto naturale». L'attrice, che subito dopo il festival sarà in tour nei teatri con uno show per la regia di Giampiero Solari, rivela di essere «maledettamente insicura - dice - perché è una bellissima soddisfazione far scaturire la risata nel pubblico, ma il comico è molto fragile in sé perché dipende dalla risata. Se avviene, se c'è la risata mi ritorna l'energia e mi carica, altrimenti devo riuscire comunque a tenere la concentrazione, non posso spegnermi». Per quanto riguarda la performance di questa sera «non mi sento di svelare nulla - dice Virginia- spero solo di non deludervi, perché ho ricevuto da tutti un affetto davvero meraviglioso».

Ultimo aggiornamento: 20:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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