SANREMO - Nuovo record di ascolti, e adesso Fazio fa gola a Raiuno Classifica parziale: in testa Mengoni, in coda i migliori Littizzetto tra le 50 sul palco in un flash mob di denuncia Luciana balla in difesa delle donne
LA SERATA SANREMO
Il successo scotta.
Il direttore di Raiuno, conferma dicendo «ne parleremo a marzo», poi twittando al collega di Raitre «perché no un prestito a febbraio?». Ma la verità è che pensa anche che sarebbe uno spreco dopo un successo così popolare non utilizzare Fazio su Raiuno. E Fabio gli fa l’occhiolino: «Non che non avessi delle proposte da fare, ma per 13 anni non c’era la disponibilità di Raiuno verso di me». Se ne parlerà, non c’è dubbio.
I CONDUTTORI
Intanto il Festival fa i conti con i forfait: il mal di schiena sospetto di Daniel Barenboim che ha una serie di concerti a Berlino, quello dispiaciuto di Carlo Verdone, giurato di qualità, afflitto dal mal di denti («sembro Marlon Brando nel Padrino»). In compenso hanno spopolato i due conduttori. Approfittando di San Valentino, si sono lanciati in apertura in una torrida Vattene amore: Trottolino amoroso du du du, da da da. E bacio finale. Conduttori canterini (Fazio si è riscoperto anche imitatore da Vespa a Al Bano), che hanno fatto il bis con Al Bano in Felicità (con Laura Chiatti al posto che fu di Romina).
Luciana si è anche scoperta ballerina, goffa ma impegnata, visto che il suo flashmob tutto al femminile era dedicato alla lotta contro la violenza sulle donne, tema che ha segnato la puntata: evocato in un monologo sull'amore (prima ironico, via via sempre più serio) e nella performance del newyorkese Antony, voce spaziale di grande suggestione, che ha cantato You are my sister, dove racconta di sue crudeltà verso la sorella.
I GUASTI
La sera, in gran parte, era però dedicata alla sfilata delle 14 canzoni superstiti con classifica finale. Riguarda il solo televoto e vale solo il 25 per cento (l’altro 75 sarà determinato per un altro 25 sempre dal televoto e per il 50 dalla giuria di qualità), ma già indica quali sono i guasti. Si costruisce un Festival di qualità, si chiama Mauro Pagani poi in testa finiscono i pezzi più scontati (primo Mengoni, secondi i Modà, terza Annalisa), le proposte originali e di qualità (Malika Ayane, Silvestri, Cristicchi) finiscono in coda. Desolante. Il solo a salvarsi parzialmente è Gualazzi, che è quinto e può recuperare. Quanto ai giovani, ancora una volta sono finiti confinati a notte fonda. La votazione non ha premiato i migliori: restano Antonio Maggio e Ilaria Porceddu, entrambi reduci da X Factor del 2008 (Maggio lo vinse con gli Aram quartet) fuori Andrea Nardinocchi e Paolo Simoni.