Riccardo Scamarcio: «Ho visto mio padre morire, ho paura quando succederà anche a me. La mia vita privata? Non commento»

Lunedì 18 Marzo 2024 di Luca Uccello
Riccardo Scamarcio: «Ho visto mio padre morire, ho paura quando succederà anche a me. La mia vita privata? Non commento»

Nel suo ultimo film Riccardo Scamarcio è Cesare Fiorio in una sfida infinita tra Audi e Lancia.

Come il manager italianissimo anche Riccardo ama la velocità e soprattutto il rischio: «Non avrei fatto l'attore altrimenti - racconta a Specchio - Se non ami il rischio non puoi farlo, quanto alla velocità anche il mio primo film era su questo». Non è mai stato un grande appassionato di rally ma lo è diventato e nella pellicola si racconta il Campionato del mondo del 1983 in cui il team Lancia guidato da Florio deve vedersela con il team Audi in una gara che sembra impossibile da vincere. E invece. «Trovo che questa storia racchiuda una metafora dell'Europa: a confronto ci sono due paesi, Italia e Germania, con la prima inferiore alla seconda per tecnologia e investimento economico. Eppure l'Italia - racconta ancora Scamarcio a Specchio - riesce a vincere grazie alla propria creatività e a un pilota tedesco». Riccardo sottolinena che «nel film tifiamo Italia ma ci smarchiamo dal becero nazionalismo. Un po' di patriottismo ci sta, ma solo quello che include le differenze, non quel patriottismo stupido contro gli altri. Un patriottismo inclusivo».

La morte del padre

Fiorio ha paura di perdere e Riccardo Scamarcio? «Della morte. Inutile fare tanti giri di parole». E la sconfitta più pesante, chiede ancora la collega Claudia Catalli di Specchio? «Ho perso mio padre, sono diventato adulto, è nata mia figlia, sono diventato uomo. Sono avvenimenti che mi hanno cambiato profondamente. Perdere un padre - che ho vissuto fino all'ultimo istante - fa paura. Vederlo morire è stata una presa di coscienza del fatto che accadrà anche a me». Riccardo resta competitivo, non può essere altrimenti. «La vita è un provino continuo». Ma sa accettare anche la sconfitta, come Fiorio. Da lui ha accresciuto questa convinzione.

La vita privata

Del suo lavoro ama tutto ma non quando si parla del suo privato: «Le intrusioni nel mio privato mi infastidiscono da sempre. Mi difendo non commentando». E infatti non parla di Benedetta Porcaroli.

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