80 anni, la terza giovinezza di musicisti e star del cinema

Sabato 7 Gennaio 2017 di Simona Orlando
80 anni, la terza giovinezza di musicisti e star del cinema
«Il segreto è superare gli ottanta. Dopo è una passeggiata», diceva Dino Risi. E non scherzava, vista la carica di celebrità che compiono il fatidico compleanno senza la minima intenzione di fermarsi, anzi a passo spedito. Ieri gli auguri erano per Paolo Conte, il cantautore-avvocato da esportazione, mostro sacro tutto italiano e amato ben oltre i confini nazionali, che ha festeggiato in una trattoria dell'astigiano, con 80 invitati e torta formato vinile, annunciando: «Sono carico di giovinezza». E infatti a febbraio prosegue in tour fra Parigi e Amburgo. 
Invecchiare non è certo parcheggiarsi in attesa di un posto nell'aldilà e la bellezza attempata non è più tabù, se Sophia Loren, a 80 anni, può dare il suo nome ad un rossetto, un rosso sensuale per labbra non proprio turgide. Non è tabù se Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve diventa libro bestseller e commedia noir (ha ispirato anche il film Fuga da Reuma Park') e se il video più virale della settimana è quello (scartato dell'Adidas) che racconta la storia dell'ex maratoneta che ritrova il suo vecchio paio di scarpe e torna a correre. Tutte fughe dalla casa di riposo e dall'idea che si ha della terza età, un po' come fa il nonno Abe in quasi ogni episodio dei Simpson. 
Tanto più in questo 2017 che porta gli 80 anni di mostri sacri della musca e del cinema. Sempre ieri compiva gli anni anche l'interprete di uno dei suoi successi, Azzurro: Adriano Celentano ne ha fatti 79, ma siamo lì, e il suo disco con Mina, Le migliori, è da settimane in cima alla classifica, già certificato triplo platino. A giugno tocca a Renzo Arbore e sarà difficile fare il riassunto di tutto ciò che ha ideato fra radio e tv o contare quanti artisti ha scoperto. È instancabilmente in concerto con l'Orchestra Italiana e, mentre fa qualcosa, ha intanto pronto un altro piano. Da Quelli della Notte a quelli del liscio, Raul Casadei festeggerà ad agosto.
Nemmeno ad Hollywood si scherza. Il cinema non ha età e i capelli grigi non spediscono diretti alla pensione. Jane Fonda (80 anni a dicembre, in gran forma grazie all'ossessione per l'esercizio fisico) e il fascinoso Robert Redford (il 18 agosto) hanno appena finito di girare Our Souls at Night', 50 anni dopo A piedi nudi nel parco, e non temono di raccontare una storia d'amore con qualche acciacco in più e su una piattaforma totalmente nuova come Netflix. Dustin Hoffman (8 agosto) ha accettato di passare alle serie tv I Medici, Warren Beatty (compleanno il 30 marzo) si darà alla regia nel film L'eccezione alla regola, Morgan Freeman (1 giugno), oltre a comparire nella prossima commedia Insospettabili sospetti, continua a suonare blues negli scalcinati club del Mississippi, ed è stato ingaggiato da Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook, per dare voce a Jarvis, il sistema di intelligenza artificiale della sua abitazione. Quando il dispositivo andrà sul mercato, sarà Freeman a pronunciare gli ordini per accendere e spegnere le luci, chiudere e aprire il cancello, selezionare la nostra musica, diventando un nonno digitalmente immortale. A novembre è il turno del regista Ridley Scott, tutt'altro che nostalgico, al punto che accompagnerà il film Alien: Covenant al videogioco di realtà virtuale ambientata nello spaventoso universo della creatura aliena. Lanciato in una fantascienza nemmeno troppo irreale nell'era virtuale, è Antony Hopkins, l'ultimo a compiere 80 anni (31 dicembre) e già pronto per la stagione della arrovellata serie di successo Westworld, dove la sua mente superiore manovra un parco giochi di replicanti, con la stessa maestria strategica di un Hannibal Lecter. Ad aprile sarà coetaneo Jack Nicholson, tre Oscar e memorabili interpretazioni, l'unico dai progetti ancora vaghi, che però si riposa solo dal lavoro e se la gode fuori dalle scene, tra feste dissolute e partite di basket. Sarà forse vero che non esiste la vecchiaia, esiste solo la tristezza. Allora gli ottanta anni non sono niente e c'è da aspettarsi che, come scrisse la poetessa Alda Merini, certe adolescenze si inneschino anche a novanta anni.
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