Il Nordest che canta conquista
il mondo: i talenti alla ribalta

Il tormentone veneto dell'estate 2016? Uno che più veneto non si può: Orietta Berti, proposto anche dalle radio nazionali. Non la cantante, ma la canzone, un gioco di parole tra chi ha perso il senso dell'orientamento e chi invece mantiene "il sesso dell'Orietta Berti" in una società sempre più spiazzante. La esegue (corredata da un video girato a Porto Marghera), il venezianissimo Furio, al secolo Marco Forieri, ex Pitura Freska, ex Ska-J. Un trascinante album da solista, il suo, "Furiology", tra ironie e malinconie. Il cd più sorprendente? "Sulla testa dell'elefante" di Bottega Baltazar, collettivo padovano di vastissima preparazione musicale: la perla è "Rugby di periferia", con un video diretto da Marco Zuin, inno degli amatori della palla ovale ma anche storia struggente di migrazioni e radici.

Ma la pattuglia di cantanti nordestini capaci di raccogliere un pubblico affezionato è ormai numerosa e coglie anche riconoscimenti internazionali. E' il caso della vicentina Camilla Fascina, già collaboratrice di Morgan, che ha presentato l'alternative rock del suo "Juliet" a Chicago, in attesa dell'uscita dell'album prevista in autunno. "Juliet", che si ispira a Giulietta e Romeo, è stato registrato ai piedi dei castelli di Montecchio. La rockband veneziana The Rodriguez, oltre ad aver suonato all'Home festival, è stata ospitata in club di Londra e Parigi e si accinge a un tour in Brasile. E alla sua Belluno è tornato da poco, dopo concerti in tutta Europa, The leading guy, ovvero Simone Zampieri, uno dei dieci cantautori da tenere d'occhio nel 2016 secondo la stampa specializzata. Fino in Cina, abbinate a esposizioni d'arte, sono arrivate le musiche di Otto Dix, ovvero il trevigiano Alessandro Zannier, sulla breccia da anni.

Ancora Vicenza è la patria di Marco Iacampo, poesia ed emozioni con uno stile tra Italia, Brasile e Africa. Singolare la proposta della debuttante Irene Ghiotto, vicentina, che intesse l'album "Pop simpatico con venature tragiche" di pochi strumenti e molti schiocchi di dita, battimani, sospiri e sbuffi. Sperimentale ma già affermato il padovano Stefano Ianne, di cui è uscito il sesto album, "Iamaca": pianoforte classico, free-jazz e psichedelia in nove tracce emozionanti. Le sue musiche fanno da colonna sonora a numerose trasmissioni televisive, da Lineaverde a Geo&geo, da La storia siamo noi a Alle falde del Kilimangiaro. Folli ed eterogenei i veronesi Peluqueria Hernandez, "tra balera e mariachi", come amano definirsi.
Un ruolo autoriale è quello della chitarrista e cantautrice Erica Boschiero, che non firma per le major ma ha fatto incetta di premi, ha suonato in mezza Europa ed è protagonista anche di progetti culturali con Sandro Buzzati e Gualtiero Bertelli tra gli altri. Per lei Ornella Vanoni ha speso parole lusinghiere. "Caravanbolero" è il suo ultimo lavoro. Jazz, stravaganza e ironia nelle melodie di Debora Petrina, di Cittadella, adorata da un guru come David Byrne e appena uscita con "Be blind". In Veneto ha messo radici da tempo Paolo Simoni, emiliano d'adozione, il cui album "Io sono la scelta" sta andando benissimo, trascinato da "Io non mi privo", inno a un futuro privo di barriere con video girato al Castello di San Pelagio a Padova. Musiche elettroniche e testi inquieti per il trevigiano Davide Vettori, che ha scritto anche per Angela Baraldi.

In Friuli Venezia Giulia il fenomeno è Shari, nata a Monfalcone ma udinese d'adozione, lanciata a 13 anni da "Tu si que vales" e acclamata ospite dei conerti de Il Volo. L'altra debuttante da tenere... d'orecchio è la triestina Chiara Vidonis: rock, melodia e grande cura del suono e delle produzioni nel suo "Tutto il resto non so dove". Già affermata la versatile udinese Angelica Lubian, in tour con il suo spiritoso "E che Dio ce la mandi buona". Mentre Marco Anzovino alterna l'attività di cantautore a quella di operatore in una comunità tearpeutica contro la tossicodipendenza: un'esperienza dalla quale è nato il suo toccante libro-disco "Turno di notte".