George Clooney ovvero Tom Stuker "tra le nuvole": ha volato per 27 milioni di chilometri il rappresentante che ha ispirato l'attore. I privilegi e i consigli

Il rappresentante americano è recordman mondiale dei frequent flyer

Lunedì 26 Giugno 2023 di Paolo Ricci Bitti
George Clooney ovvero Tom Stuker "tra le nuvole": ha volato per 27 milioni di chilometri il rappresentante che ha ispirato l'attore. I privilegi e i consigli

Mai imbarcare un bagaglio (anche per un lungo viaggio) e scegliere sempre il posto-corridoio il più avanti possibile: 1B è il massimo.

Ah, non parlate a voce alta al cellulare e ricordatevi di lavarvi i piedi e di cambiare calzini a ogni volo: quando vi levate le scarpe c'è sempre qualcuno vicino a voi. Infine, fate bei complimenti alla prima hostess che incontrate appena saliti a bordo ricordandole la sua cortesia nel volo precedente (anche se non l'avete mai incontrata).

Consigli di Tom Stuker, 69 anni, New Jersey, rappresentante (settore automobili), ovvero colui che ha ispirato George Clooney per il film Tra le nuvole (Up in the air) e che di sicuro è il recordman mondiale dei frequent flyer con accesso non solo alle lounge più lussuose negli aeroporti di tutto il mondo, ma anche ad una serie di servizi così riservati che le stesse compagnie aeree non li pubblicizzano. Dal 2011 ha persino un 747 Jumbo battezzato con il suo nome, una cortesia che la United Airlines concede a ben pochi passeggeri. Sì, ha anche una linea telefonica personale: chiama quel numero e gli rispondono direttamente: "Come sta, Tom, dove mandiamo la Mercedes a prenderla? Sì, il posto 1B le è garantito, naturalmente". Non deve nemmeno esibire la carta oro/platino/diamante, gli basta il nome. Di più: è la United che lo cerca quando deve fare qualche modifica ai menù di bordo e ai servizi per i passeggeri.

Solo in  anno, il 2019, ha volato su 373 aerei che hanno percorso sei volte la distanza fra la Terra e la Luna (385mila chilometri). Se avesse comprato tutti quei biglietti in contanti avrebbe speso 2,44 milioni di dollari. Già perché la storia dell'uomo che, senza essere un pilota di linea, ha volato per oltre 27 milioni di chilometri, comincia nel 1990 quando investe 290mila dollari per comprare un pass a vita della United Airlines: sì, un biglietto per volare senza più spendere un cent ogni volta che ne aveva bisogno o per il piacere di farlo, magari con la moglie che lo ama tantissimo e che non lo cambierebbe mai con Clooney anche se il marito e l'attore non sono proprio una stampa e una figura.

Ora qui vanno fatti un po' di calcoli perché le principali tabelle di rivalutazione indicano che 290mila dollari del 1990 equivalevano a 348 milioni di lire, non proprio noccioline. Somma che riportata ai giorni nostri arriva a 338mila euro, insomma, un discreto investimento.

Ma effettivamente non è questa la chiave della storia di Stuker che è atterrato e decollato da più di 100 paesi e che una volta è passato da un volo all'altro per 12 giorni senza mai uscire dagli aeroporti nel tentativo di mettere a segno il primo milione di miglia  per  poi trascorrere dai 200 ai 250 giorni l'anno in viaggio fra le nuvole, appunto come George Clooney nel film. Nel 2009 ha superato la soglia degli 8 milioni di chilometri e nel 2019 quella dei 10 milioni, diventando il primo al mondo a farlo. Immaginate a che cosa danno diritto tutte quelle miglia? No, non lo potete immaginare: suite in alberghi a 5 stelle in tutto il mondo, crociere gratis, pasti gourmet da Perth a Parigi. Ha anche usato i punti guadagnati per ristrutturare la casa di suo fratello. Ci sono stati anche momenti più drammatici: nei suoi decenni in volo, ha visto quattro persone morire, tutte d'infarto, ma non hai mai vissuto un'emergenza di quelle che dal soffitto della carlinga scendono le mascherine per l'ossigeno. Infine ricordate: mai imbarcare il bagaglio, le lavanderie ci sono in ogni città.

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