MONDO OVALE di

Giovanelli: "Calvisano, Fir e la regia
che mescola privato e istituzione"

Venerdì 6 Maggio 2016
L’articolo del "Gazzettino" su Massimo Brunello, tecnico rodigino scelto per la panchina del Calvisano invece che dell’Italia under 20, dopo la prevedibile reazione del presidente della Fir Alfredo Gavazzi, sentitosi chiamato in causa, ha suscitato il commento di Massimo Giovanelli, ex capitano azzurro, promotore del movimento "Terre Ovali" in vista delle prossime elezioni della Federugby.
Perciò dopo articolo e replica (li trovate nel post del 19 aprile sul blog), ecco il commento di Giovanelli inviato al "Gazzettino". Lo riporto per completezza d'informazione. E a riprova del fatto che il tema toccato nell'originale articolo, uscito sull'edizione cartacea, suscita interesse e dibattito (Ivan Malfatto)
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IL COMMENTO
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A margine delle considerazioni tutt'altro che insensate, egregio signor Malfatto, circa l'inopportunità della ricollocazione di Massimo Brunello nel "finalmente" pluridecorato Calvisano, giovi riflettere sul seguente flusso: Cavinato è passato da allenatore della Nazionale under 20 al Calvisano portando con sè giocatori del suo gruppo, muovendo poi alla Zebre (esperienza finita con una famosa rissa da bar negli spogliatoi).

Dopo l'intermezzo Frati/De Rossi nei pressi dell'unico Peroni Stadium Italiano(!), finito anzitempo per supposta incompetenza del duo e con il trasferimento del secondo nello staff delle Zebre (subentrerà a Manghi, a sua volta defenestrato in quanto contendente di Cavinato nella rissa di cui sopra), dall’under 20 ricomincia il flusso di allenatori e giocatori, con Guidi che fa lo stesso percorso del suo predecessore veneto, finendo in seguito anche lui alle Zebre, con la prospettiva però di essere inserito nel gruppone O'Shea (Conor, nuovo ct azzurro, ndr), costruito scientificamente a tavolino dal professor Ascione (Franco, responsabile della struttura tecnica e del livello di base della Fir, ndr).

Per completare il giro Brunello a questo punto potrebbe sostituire Guidi, se quest'ultimo dovesse essere promosso definitivamente abile al test campano-irlandese di accesso alla Nazionale Maggiore.

Come disse qualcuno, ai posteri l'ardua sentenza. A noi resta però la sensazione di una regia che mescola continuamente ruoli istituzionali e privatistici. Prova ne sia la discutibilissima presenza del Presidente Gavazzi nella postazione tecnica di Guidi, tra il primo ed il secondo tempo della finale di campionato contro il Rovigo, con il livornese all'epoca allenatore del Calvisano. Oppure toglierci lo sfizio chiedendo allo stesso presidente federale, se oltre alle quote delle Zebre che detiene a titolo personale, ne detenga anche qualcuna del Treviso, per par condicio.

Potremmo andare ben oltre, egregio signor Malfatto, ma non vorremmo tediare ulteriormente i suoi lettori con situazioni che niente dovrebbero avere più a che fare con il nostro rugby. Zavorre inutili che tengono sul fondo un movimento che invece necessita di chiarezza, competenza ed obbiettivi condivisi, a partire dalle prossime elezioni. Continui pure nella disamina del nostro rugby, senza remore e libero da sterili pressioni fini a se stesse, che solo un piccolo sistema autoreferenziale come il nostro cerca di riprodurre. Buon lavoro!
Massimo Giovanelli Ultimo aggiornamento: 11:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA