Un tempo le chiamavano le ragazze vaganti: un gruppo di artiste alle prime armi decise a conquistare un mercato insolito, minuscolo, privatissimo, giocando porta a porta con le loro produzioni. Cinzia Verni, stilista d’eccezione che con la carta riesce a realizzare intere collezioni d’alta moda , accessori, gioielli a loro modo preziosi. Tra le presenze creative da ricordare, incontrate recentemente a Venezia in Palazzo Mocenigo, Elena Rotoli con i suoi metalli assemblati in bijoux ; Cinthia Rising: nothing now, shabba chic, rivisitazioni di indumenti vissuti; Tapa Tapa: vestire donne e bimbi con una formula geometrica , il trapezio; Donatella Righi: oro, lavorazioni a cesello; Simona Rinciari, creazioni inedite , il regno vegetale da indossare come bijoux. Le “ragazze” cresciute, hanno trovato ognuna la sua strada, senza dimenticare ogni tanto di riunirsi per proporre le loro creazioni in collettiva. Ci soffermiamo sul desk di Simona Rinciari: una singolare artista. Scultrice? naturalista? sacerdotessa? alchimista? Diciamo poeta della natura .
Disponibile, felice di poter parlare del suo mondo, circondata dalle sue creazioni che parlano di verità assolute: i boschi, i giardini, i fiori , le foglie, gli alberi. “ Da noi non esiste una cultura vera degli alberi, li conosciamo poco” afferma Simona presentando i suoi bijoux naturali: foglie raccolte per caso e pietrificate con una tecnica che non rivela ma che ha molto a che fare con quella che gli antichi Egizi usavano per imbalsamare. Ultimato il processo di conservazione diventano spille , orecchini, anelli, bracciali . L’hanno definita “sacerdotessa” per la capacità di ottenere la conservazione “eterna” di qualsiasi espressione naturale “che - dice Simona – non deve mai morire”.
Una bacca, un fiore, un ramo, una radice: i boschi , ma anche un sentiero di campagna, sono gli habitat di rifornimento per questa “stilista della verità” , quasi sciamana, che propone broches fatte con foglie imbalsamate, di felce, di ulivo, di basilico, di salvia, bellissime per sempre nella loro realtà fermata nel tempo in cui le mani esperte di questa alchimista che le immette nell’eternità.
Piccoli rami d’erica imprigionati diventano anelli, delicate foglie di capelvenere si trasdormao in bracciali che parlano di verità, di èlan vitale. E L’artista si muove in questo suo regno vegetale trasformato in oasi di verde assoluto. Ma i colori non mancano: cosa dire dell’anello –pomodorino? E del picciolo di caco che diventa un collier singolare? E della zucca che irrora il suo giallo conservato per sempre nel suo colore energizzante come un talismano?
Muoversi nel regno vegetale è stata la scelta coraggiosa di questa signora “verde” che si muove agile tra orti e giardini. “L’orto botanico è il mio tempio, il luogo dove mi raccolgo e mi sento …a casa”.
Far sopravvivere una foglia prima che appassisca è un gioco che Simona Rinciari ha potuto realizzare dopo aver scoperto per caso alcuni segreti che gli alchimisti mettevano a frutto senza mai scrivere una traccia da lasciare ai posteri, i segreti dei maestri egizi che consentivano la conservazione per l’eternità.
La ex-ragazza Rinciari che oggi vive tra Roma e la campagna riminese ha fatto di questa scoperta il suo segreto, la formula “magica” che le consente di far vivere evergreen , trasformati in gioielli, un bocciolo di rosa, un grappolo d’uva, una felce, un rametto di pino , un “non ti scordar di me”.
Ultimo aggiornamento: 01:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA
MODI E MODA di
Luciana Boccardi