Luciana Boccardi
MODI E MODA di
Luciana Boccardi

Un bosco pietrificato per i gioielli
naturali di Simona Rinciari

Martedì 29 Novembre 2016 di Luciana Boccardi
Un tempo le chiamavano le ragazze vaganti: un gruppo di artiste alle prime armi decise a conquistare un mercato insolito, minuscolo, privatissimo, giocando porta a porta con le loro produzioni.  Cinzia Verni,  stilista d’eccezione che con  la carta riesce a realizzare intere  collezioni d’alta moda , accessori, gioielli  a loro modo preziosi.  Tra le presenze creative da ricordare, incontrate recentemente a Venezia in Palazzo Mocenigo,  Elena Rotoli  con i suoi  metalli assemblati in bijoux ; Cinthia Rising:  nothing now, shabba chic, rivisitazioni di indumenti  vissuti;  Tapa Tapa:   vestire donne e bimbi con una formula geometrica , il trapezio; Donatella Righi:  oro, lavorazioni a cesello; Simona  Rinciari, creazioni inedite , il regno vegetale da indossare come bijoux. Le “ragazze”   cresciute, hanno trovato ognuna la sua strada, senza dimenticare ogni tanto di riunirsi  per  proporre le  loro creazioni in collettiva. Ci soffermiamo sul desk di Simona Rinciari:  una singolare artista. Scultrice?  naturalista? sacerdotessa?  alchimista?  Diciamo poeta della natura .
Disponibile, felice di poter parlare del suo mondo, circondata dalle sue creazioni che parlano di  verità assolute:  i boschi, i giardini,  i fiori ,  le foglie, gli   alberi. “ Da noi non esiste una cultura vera degli alberi, li conosciamo poco”  afferma  Simona  presentando   i  suoi bijoux  naturali: foglie raccolte per caso e pietrificate  con una  tecnica che non rivela ma che ha molto a che fare con quella che gli antichi Egizi usavano per   imbalsamare. Ultimato il processo  di conservazione diventano spille , orecchini, anelli, bracciali . L’hanno definita “sacerdotessa”   per  la capacità di ottenere  la conservazione “eterna” di qualsiasi espressione  naturale  “che  - dice Simona – non deve mai morire”.
 Una bacca, un fiore, un ramo, una radice:  i boschi , ma anche un sentiero di campagna, sono  gli habitat di  rifornimento  per  questa “stilista della verità” , quasi sciamana, che propone  broches  fatte con foglie imbalsamate, di  felce, di ulivo, di basilico, di salvia,  bellissime per sempre nella loro realtà fermata nel tempo in cui le mani esperte di questa alchimista  che le immette nell’eternità.
Piccoli rami d’erica  imprigionati diventano anelli,  delicate foglie di capelvenere si  trasdormao  in bracciali che parlano di verità, di  èlan  vitale. E L’artista si muove in questo suo regno vegetale trasformato  in  oasi di verde assoluto. Ma i colori non mancano:  cosa dire dell’anello –pomodorino? E del  picciolo di caco che diventa un collier singolare?  E della zucca che irrora  il suo giallo conservato per sempre nel  suo colore energizzante  come un talismano?
Muoversi  nel  regno  vegetale è stata la scelta coraggiosa di questa signora  “verde”  che si muove agile tra orti e giardini. “L’orto botanico è il mio tempio,  il luogo dove mi  raccolgo e mi sento   …a casa”. 
Far sopravvivere una foglia prima che appassisca è un gioco che Simona Rinciari ha potuto realizzare dopo aver scoperto per caso alcuni segreti  che gli alchimisti mettevano a frutto senza mai scrivere una traccia da lasciare ai posteri,  i segreti  dei  maestri  egizi che consentivano  la  conservazione  per l’eternità. 
La  ex-ragazza  Rinciari  che oggi  vive tra Roma e la campagna riminese  ha fatto di questa scoperta il suo segreto, la  formula “magica”  che le consente di  far  vivere evergreen , trasformati in gioielli,  un  bocciolo di rosa, un  grappolo d’uva, una felce, un rametto di pino , un  “non  ti scordar di me”.

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