Hanno un nome: Bresciani . Parlano partendo dal basso, i piedi, e arrivano con note sempre attuali alla verità del nostro tempo.: sono i calzini Bresciani che per ogni stagione inventano un motto, qualche frase, da stampare per accompagnare l’attualità. “Cosa poteva corrispondere a una esortazione buona per il nostro tempo se non quella che Lorenzo De Medici esprime nel più noto tra i suoi Canti Carnevaleschi ? “Quant’è bella giovinezza che si fugge tuttavia! Chi vuol esser lieto sia: del doman non c’è certezza. “ I l ritornello con il quale l’autore quattrocentesco indicava la precarietà del tempo da vivere e l’opportunità di affrontarlo con positività e allegria lo troviamo stampato sui calzini della collezione per l’Autunno-Inverno 2017-2018, nello stand di Bresciani a Pitti Uomo dove il calzino letterario è stato presentato con le altre proposte stilistiche che vanno dal poker d’assi con i semi delle carte (cuori, fiori, denari, picche, e Jolly) alla breaking sock, ovvero un muro che si squarcia, indicato come metafora del nostro tempo. E per gli sportivi c’è il calzino con la “schiacciata” suggerita - dice Bresciani - come tecnica da imitare per affrontare la vita oggi: “colpire il più alto possibile , battere più forte che si può , variare i colpi. Ma soprattutto: non sbagliare!”
L’apertura di questo Pitti Uomo appena concluso è stata siglata con undicimila rose bianche che Stefano Ricci ha voluto in Sala Bianca a Palazzo Pitti per siglare non solo il 45° compleanno della sua attività di imprenditore per l’abbigliamento di lusso ma anche la riapertura di quella mitica Sala Bianca che siglò la nascita della moda italiana pret-à-porter.
Torneremo sulla storia di questo sito mitico che ha ospitato la sfilata organizzata da Ricci per la sua collezione importante: in passerella cinquanta modelli più una pattuglia di bambini in look Maison tra i quali anche i figli di Andrea Bocelli che , in smoking bianco ha accettato di sfilare per Ricci.
Cosa dire della biancheria intima proposta per il guardaroba maschile del prossimo inverno da Adam e reclamizzata a Pitti da un indossatore pronto alle sfide estreme che , tra lo stupore generale, girava per Pitti seminudo (a cinque gradi sotto zero!) su una automobile da autoscontro nei viali della Fortezza da Basso, coperto solo da uno slip, ovviamente Adam.
Una pagina a sé meriterebbe la bella mostra fotografica allestita a Palazzo Pitti dal Centro di Firenze per la Moda Italiana, con l’apporto dall’Archivio Storico Foto Locchi , del Direttore delle Gallerie degli Uffizi, Elke Schmidt, e del Gruppo Editoriale che a Firenze (ma non solo , considerato che le sue pubblicazioni per la direzione di Matteo Parigi Bini vedono la luce anche a Venezia, Capri, Roma, Napoli per citarne solo alcune). L’esposizione presenta 100 foto rarissime , scattate nell’arco di anni che va dal 1930 al ’70 , praticamente l’arco di vita della Sala Bianca come luogo deputato per il lancio del made in Italy nascente .
Una mostra che racconta la fiaba della moda italiana dal glamour della Sala Bianca ai nostri giorni.
Ultimo aggiornamento: 01:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA
MODI E MODA di
Luciana Boccardi