A tempo di tango la sfilata di Antonio Marras ha portato il vento del teatro con una sorta di remake della Commedia dell’Arte prestata al mondo della moda, con indossatori/attori/mimi che ironizzando sui passi più famosi del tango hanno portato in passerella un look assolutamente “Marras”, riconoscibile negli accostamenti patch-work, nei giochi di tessuti abbinati con quei contrasti che danno il brivido allo stilista sardo che osa sempre, e sempre di più. Ne è risultata una sfilata diversa, con creazioni di tutto rispetto che diventeranno famose nel prossimo inverno: parliamo dei cappotti patch-work, con commistioni anche di eco-pelliccia o di tessuti tecno. Chiffon e grossa lana si avvicinano senza problemi magari con un poncho lungo su pantaloni borchiati. “ Non ho l’età” è condizione che appartiene al passato: Marras la rifiuta e lo mandando in passerella donne e uomini di ogni età, mettendoci pure una Benedetta Barzini agèe e ancora splendìdamente di classe. Lusso è fare quello che voglio: è lo slogan irrinunciabile per Marras che alla fine della sfilata è uscito di corsa guidando il suo drappello di lussuosi tangueri sulle note di una vecchia famosa canzone: “io cerco la Titina, la povera Titina”… e – visto che nella canzone d’antan la Titina era una cagnolina – ultima nella corsa finale è uscita scodinzolante proprio la cagnolina, Titina 2018, felice di rincorrere l’ultimo indossatore prima del finale.
La moda risponde sempre al momento che viviamo, è il polso che evidenzia cosa vogliamo, dove vogliamo andare, come vorremmo essere e come siamo. Per il prossimo inverno c’è una risposta che ci consegna come condizione irrinunciabile il lusso, ma lusso non è solo ciò che costa – precisa Paolo Zuntini , stilista di Eleventy per la moda femminile, che per il prossimo freddo propone nella bella collezione griffata il gioco del tessuto come elemento primo ed unico deputato a definire la qualità di una proposta moda. Per l’A/I 2017-2018 Eleventy propone una scala di tessuti tra i più prestigiosi affidando così al materiale - oltre che al design - la risposta di bellezza della collezione . Lane dolcissime, cachemire, mohair di delicatezza rara vengono lavorati per cappotti metropolitani, per giacche da portare su pantaloni né troppo stretti nè troppo larghi. Un vago ritorno agli anni Settanta si riscontra anche in questo look tutto sincero, da indossare senza problemi : in quest’ottica si collocano anche i “quotidiani” di Eleventy , in maglia morbidissima e calda. Non sono “giornali” ovviamente, e nemmeno caftani, non sono grembiuloni, non sono vestaglie, ma lunghi abiti da casa (portabilissimi per qualsiasi altra occasione) ovvero il vestito di ogni giorno che si mette al mattino e si porta fino a sera per casa, per ufficio, per il passeggio, per la sera.
Ultimo aggiornamento: 19:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA
MODI E MODA di
Luciana Boccardi