Luciana Boccardi
MODI E MODA di
Luciana Boccardi

Irma Paulon e l'albero delle spezie
all' Ercole d'Oro

Lunedì 5 Dicembre 2016 di Luciana Boccardi
C’è un albero che proprio di Natale non parla  ma che per Natale può offrire  spunti-cadeax con  i curiosi “frutti” che pendono dai suoi rami:  si trova nello spazio più vicino agli odori e sapori d’Oriente, quella antica “farmacia” all’Ercole d’Oro, in Strada Nova, dove trovano posto anche i diversi prodotti siglati dal mercante di Venezia (The Merchant  of  Venice) .  E’  l’albero delle spezie proposte come bijoux da un’artista  delle  installazioni tra le più quotate : Irma Paulon.
 In questo dicembre per una concomitanza di occasioni le spezie  hanno  riacquistato a Venezia  lo spazio di interesse che ebbero in origine, quando  venivano comunemente chiamate droghe  (non a caso esistevano tante drogherie)  e le ricchezze della Serenissima  contavano soprattutto  sui  trasporti e la vendita di  questi  prodotti forniti dal lontano Oriente.
 Pepe, cannella, cardamomo, chiodi di garofano e avanti con tutte le specie possibili usate  sia come medicamenti e   che per la cucina prelibata, oggi  nelle Sale Monumentali della Biblioteca Marciana in Piazzetta San Marco, a Venezia,  sono  protagonisti  di una Mostra , “Non solo spezie. Commercio e Alimentazione tra Venezia  e Inghilterra nei secoli XIV° e XVIII°”, allestita  dalla Biblioteca Marciana e dall’Archivio Storico di Venezia, con la collaborazione dell’Accademia Italiana della Cucina – Delegazione di Venezia.
Dalle galere della Serenissima Repubblica  alla Marciana, all’albero  di Irma Paulon  all’Ercole d’Oro, le spezie sono protagoniste  di questa  vigilia natalizia, con  colliers pendenti  dai rami,  bracciali,  orecchini,   anelli,  che  raccontano il nuovo viaggio fantasioso dell’artista nota  per le sue  grandi installazioni  mobili , imprevedibili,  come quelle  che hanno reso anche più fascinosi  e misteriosi  i  giardini  di Asolo. Imprigionate  con la loro fragranza viva in monili di materiale trasparente, queste  “installazioni da indossare”  rappresentano  un modo vitale e vero di appropriarsi  di una realtà viva. Non è la prima volta che Irma Paulon propone opere d’arte da indossare realizzate come viaggio dentro la vita viva: chi non ricorda i suoi  bijoux  dèco, o quei  pendenti  da collo che racchiudono  rami  di verbena, micro-boccioli di rosa imprigionati  per l’eternità ancora impregnati del  loro profumo?   Per l’albero delle spezie  l’artista propone bracciali di cannella, orecchini ai  chiodi di garofano, anelli  al pepe  bianco, pepe nero, pepe rosa, anice stellata, semi di papavero ,  cardamomo in bacche socchiuse, suggeriti dalla lettura di  un libro appena pubblicato  da   Giordana Pagliarani  (“Mille e una spezia”, ed. L’Era dell’Acquario)  nel quale si raccontano  storie di  spezie attraverso  mille e più anni, quando  si chiamavano “droghe” prima che  nella seconda metà del  Novecento  la richiesta di un aiutino nelle prestazioni amorose  promessa  dal pepe,  la ricerca di oblio  promessa dal  papavero,  si rivolgesse verso  prodotti più malandrini  che oggi si configurano  di fatto  come  “droghe”.  Alle spezie , droghe d’antan, si chiedeva il piacere del gusto, dell’aroma  e  anche di qualche  “evasione”. Pare ad esempio che la noce moscata (che fa così buoni i nostri risotti) , in dosi consistenti  offrisse gli stessi  effetti   allucinogeni  dell’LSD.  
Per la zuppa si raccomanda … solo una punta di cucchiaino!

  Ultimo aggiornamento: 20:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA