Aria di guerra con le moda femminile destinata alla prossima priomavera-estate (2018). Con la collezione Prada, è arrivato anche il “manifesto” di un nuovo femminismo proposto da Miuccia Prada (che di manifesti femministi e di inviti a non restare fermi è maestra da antica data) . La sua collezione è un invito, una esortazione alla ribellione civile, a un’autocritica che prenda in esame positivamente anche gli errori di un certo femminismo che oggi sembra latitare o peggio appare convinto che la guerra sia finita e che le donne l’abbiano vinta! un manifesto contro la passività, contro l’assuefazione, contro un modo sbagliato di cavalcare il femminismo adottando qualche dettaglio maschile: “donne, tornate in piazza” - suona l’invito che la stilista più battagliera rivolge alla femmina di oggi servendosi della moda. Giochi grafici, ristampe di fumetti significativi degli anni ’70, ’80, contrasti cromatici voluti per “tenere svegli” : insetti, ragni ricamati su completi eleganti ma mai formali. Borchie come piovesse, giacche maschili con calzetti “da uomo” a mezza gamba. Nell’universo caotico che la moda ci sta proponendo in queste giornate milanesi, Prada firma una pagina importante con le decorazioni - che abbondano - sono frutto di applicazioni manuali curate e attente a rispettare l’imput dell’imperfezione che sembra vincere oggi proponendolo polemicamente con lavorazioni “perfette”.
La moda corre sulle platform di Hogan con applicazioni multicolor . tratteggi policromi metallizzati su calzature bianche o beige, suole sempre più compatte, dettagli importanti come le perline, le stringhe, sughero, legno, per una nomade urbana, una globe-setter in cerca di nuovo ma fedelissima al clichè raffinato della griffe che ha ambientato l’intera collezione in una immaginifica “casa Hogan”.
Un viaggio metropolitano, un gioco serio che ha come spazi non solo la città, il tempo libero, il lavoro, ma il tempo di vita che esige oggi anche una risposta in guardaroba: la troviamo da Antonelli di Firenze che ha presentato una collezione completa e bellissima dove trovano posto tessuti di matrice antica rinnovati e attualissimi, come il cotone spalmato che questa clochard di lusso indossa con la disinvoltura concessa da forme dinamiche, mai esasperate per una vestibilità dettata da grande abilità e senso del quotidiano.
Dopo i viaggi che Missoni ci ha abituato a fare con le sue collezioni etno-futuribili, Les Copains ci porta in un Messico tradizionale ma imprevedibile perché affidato alle trasparenze di abiti “da bambola” a balze arricciate o a blouse-tuniche di tessuto impalpabile.
Ultimo aggiornamento: 14:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA
MODI E MODA di
Luciana Boccardi