Luciana Boccardi
MODI E MODA di
Luciana Boccardi

Anche il sindaco Raggi omaggia
Balestra - Persechino vince ancora

Domenica 29 Gennaio 2017 di Luciana Boccardi
Inossidabile, intelligente, con un sense of humour inalterato nel tempo che sembra non averlo nemmeno sfiorato, l'ultranovantenne stilista triestino divenuto cittadino del mondo senza mai perdere quello stile che gli perviene da una cultura mitteleuropea ha presentato la sua collezione per la prossima primavera-estate distillando il linguaggio dei fiori e scegliendo per gli abiti dedicati alla leggerezza la tavolozza dei fiori non ancora sbocciati, quei tonio delicati e non amncora definiti che suggeriscono il pervinca, l'indaco, il rosa tenue, il giallo pulcino o il verde capelvenere. Sto parlando di Renato Balestra che ha fatto bingo ancora una volta con abiti di chiffon plissè lavorati con maestria, decorati con ricami discreti e bellissimi nel nome di un gusto e di un rispetto per la bellezza assoluti oltre a un innegable senso della grande couture. Di ciò che si possa dire oggi dell'alta moda faremo argomento da trattare alla fine di questa fashion week romana che si propone con un programma dedicato allo spirito di AltaRoma in una location discutibile, nel "district" dell'ex caserma in via Guido Reni. Un habitat dove sembra sia passata la guerra certamente il meno consono al genere che si rappresenta in questi giorni di moda: anche il vestito più bello ha bisogno di una location quanto meno favorevole e lo ha dimostrato proprio la collezione Balestra che esaminata in altra sede ha regalato a quegli abiti superbi diversa dignità di bellezza.
A salutare il grande maestro della couture italana è intervenuta il sindaco di Roma, Virginia Raggi che alla fine della collezione ha rivolto a Renato Balestra un saluto speciale riferito al mondo della moda italiana presente a Roma in questi giorni.
Lo stesso problema dell'ambiente in cui si svolge una sfilata riguarda l'altra bellissima pagina di haute couture firmata da Sabrina Persechino, l'architetto della moda che di volta in volta traduce in abiti "scolpiti" momenti architettonici singolari , interventi sul tessuto che diventa materia, interpretazioni di usanze e modi che per la prossima primavera la stilista carpisce al mondo arabo traducendo la tecnica jaali, ovvero la perforazione di una pietra a mo' di grata, lavorata - precisa la Persechino - con motivi ornamentali realizzati attraverso l'uso della calligrafia e della geometria. Ne sono usciti abiti con entrededux nella fascia in vita lavorati - come si usa per la "visiera" di un burka - a piccolissimi fori che rendono un effetto di macramè particolare. Come sempre con questa stilista sicura e determinata un mood importante che testimonia l' autorevoloezza di uno stile riconoscibile e definito.
 Rani Zackem, disegna un inno a Dalida traducendo in abiti i momenti importanti della vita tormentata della cantante morta suicida. Una sorta di "canzone" fatta di tessuti e colori assemblati per ottenere una partirura di haute couture.

  Ultimo aggiornamento: 15:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA