Usa, cade nella neve, il suo cane lo salva abbaiando per 20 ore e riscaldandolo con il corpo

Mercoledì 1 Febbraio 2017 di Luisa Mosello
Usa, cade nella neve, il suo cane lo salva abbaiando per 20 ore e riscaldandolo con il corpo
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Non è la prima volta che un animale salva il suo padrone, ma ogni volta è una vittoria degna di nota. Lo sa bene Bob che ha 64 anni e vive nel Michigan in una fattoria a nord di Harbor Springs. Lui ha una dolcissima cagnolina, una golden retriever di 5 anni che si chiama Kelsey alla quale è attaccatissimo, ricambiato. Per questo non sorprende che la sua amica a quattozampe abbia ricambiato tutto il suo affetto con quella che per lei deve esser stata un'azione assolutamente naturale: proteggere il padrone, tenerlo sveglio e al caldo fino all'arrivo dei soccorritori. Accade in una gelida sera di gennaio quando l'uomo decide di uscire dalla sua casa in pantofole, solo con un paio di mutandoni e una camicia felpata per prender velocemente un po' di legna.
 

 

È roba di qualche minuto, è abituato, inutile coprirsi di più, ci vorrà poco tempo. Sono le 22,30. Si incammina come al solito, ma fa pochi metri e scivola sulla neve. Cade e non riesce a muoversi, cerca di gridare aiuto ma non ci sono vicini nei dintorni. L'unica ad arrivare immediatamente è Kelsey che inizia ad abbaiare e non la smette più. Rimane accanto al suo padrone per ben 20 ore, lo riscalda con il suo corpo poggiandosi interamente sopra di lui, gli lecca il viso e le mani per tenerlo sveglio. Ci sono 5 gradi sotto lo zero e Bob rischia di morire assiderato. Ma quella cagnolona non  gli dà tregua, vuole che lui reagisca, che rimanga vigile e presente, fa di tutto perchè non molli la presa con la vita. L'uomo cerca di resistere, poi, dopo 19 ore di immobilità perde i sensi ma il cane non smette di abbaiare.

Sessanta minuti ininterrotti di guaiti e finalmente un vicino che abita a un miglio di distanza sente questo ululato stridente e capisce che è accaduto qualcosa.
Così corre in direzione dell'urlo, trova il ferito e lo porta immediatamente in ospedale. Sono le 18,30 del giorno dopo. Quando arriva al Dipartimento di Emergenza del McLaren Northern Michigan a Petoskey è in ipotermia. Con una temperatura corporea inferiore a 70 gradi Fahrenheit, fibrillazione atriale e lesioni al midollo spinale che causano paraplegia acuta o paralisi alle gambe. Come riporta il quotidiano locale Petoskeynews Dopo l'intervento chirurgico, miracolosamente, ha iniziato a muoversi. E tutto grazie a Kelsey che non lo ha mai abbandonato neanche un istante.

Ultimo aggiornamento: 2 Febbraio, 14:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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