Non è ancora chiaro come sia stato ucciso.
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Lo squalo
Chiamato anche cetorino o squalo pellegrino, lo squalo elefante è il secondo pesce più grande del pianeta, dopo il gigantesco squalo balena con il quale condivide la medesima dieta a base di pesciolini, gamberetti e altre minuscole creature che popolano mari e oceani. La cattura, forse accidentale, documentata dalle immagini pubblicate sui social anche da associazioni ambientaliste quali la tunisina Houtiyat, è avvenuta nelle acque del Mediterraneo che bagnano Ghazaouet, località Algerina ad est dello Stretto di Gibilterra. Cattura e immagini che hanno provocato reazioni da parte del mondo ambientalista che ha sottolineato l'importanza di questi giganti che stanno scomparendo per colpa dell'uomo.
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Esemplari rari
Lo squalo elefante, infatti, così come lo squalo bianco da sempre presenti nel nostro mare, sono sempre più rari. Decimati dalla pesca intensiva che sottrae loro il cibo o, come accade in diversi Paesi nordafricani, catturati e uccisi dalle reti di pescherecci poco attenti, sono ormai sull'orlo dell'estinzione. Non se la passano bene nemmeno le altre quasi quattrocento specie di squali esistenti. Ogni anno, nel mondo, non meno di 90 milioni di squali vengono uccisi dall'uomo per le più disparate ragioni. Non ultima quella della macabra ricerca delle pinne, denominata "shark finning". Numeri fuori da ogni logica che la natura non può sostenere.