Il furgone investe un cinghiale e si ferma. Nel frattempo arriva un'auto che lo tampona e una donna muore. La vittima, 45 anni, è morta nella tarda serata di sabato a seguito dell'incidente stradale avvenuto sulla Statale 580, tra Ginosa e Ginosa Marina, in provincia di Taranto.
LA DINAMICA
Stando ad una primissima ricostruzione dell'incidente, poco prima della mezzanotte l'uomo alla guida del furgone è rimasto fermo sulla strada, la Statale dopo aver travolto e ucciso un grosso cinghiale. In quel momento sarebbe sopraggiuta l'auto della vittima che non si è accorta dell'ostacolo ed è andata a sbattere violentemente contro il mezzo.
Immediatamente sono scattati i soccorsi e sul posto sono sopraggunte le forze dell'ordine, il 118 e i Vigili del Fuoco del comando di Castellaneta. Sono stati i pompieri ad estrarre il corpo della donna dalle lamiere contorte della sua auta. La vittima, infatti, dopo lo schianto è rimasta incastrata nell'abitacolo. Purtroppo, come si è detto, per la sfortunata 45enne non c'è stato nulla da fare. La strada è stata chiusa al traffico per diverse ore in modo da consentire i rilievi del caso.
LE REAZIONI
«Ciò che purtroppo temevamo e abbiamo sempre denunciato è accaduto ieri sera. Adesso ognuno deve prendersi le proprie responsabilità: combattiamo questa emergenza con strumenti adeguati perché sono in ballo vite umane». È quanto afferma Cia Agricoltori Italiani di Puglia, commentando l'incidente mortale. Nella stessa sera, inoltre, a qualche chilometro di distanza, sulla strada provinciale 13 tra Castellaneta e Castellaneta Marina, un altro “attraversamento-killer” ha mandato fuori strada un veicolo, fortunatamente senza gravi conseguenze per autista e passeggeri. «Nei mesi scorsi abbiamo commentato altri sinistri simili e solo la fortuna ha voluto che gli stessi non assumessero i contorni della tragedia» ha dichiarato Vito Rubino, il direttore dell’area Due Mari Taranto-Brindisi, vasto territorio da anni martoriato dall’emergenza cinghiali. «Ieri – ha aggiunto Rubino – nel territorio di Ginosa purtroppo è accaduto il peggio e le responsabilità di un’inerzia ingiustificabile, nonostante la straordinarietà dell’emergenza, andrà senza dubbio chiarita nelle sedi competenti. "Il mondo della politica, sia a livello regionale che nazionale, ha l’immediato dovere di rispondere con responsabilità ed atti concreti. Bisogna dare vigore al piano di abbattimento varato dalla Regione Puglia e ognuno deve fare la propria parte: Governo, Regione, Atc, associazioni venatorie, associazioni ambientaliste e associazioni agricole. Possano giungere le nostre più sincere condoglianze alla famiglia della vittima – ha concluso Rubino – alla quale assicuriamo che continueremo a far sentire la nostra voce affinché non si verifichino più simili tragedie».
GLI AGRICOLTORI
Sul tema, senza dubbio di respiro regionale, è intervenuto anche il presidente di Cia Agricoltori di Puglia e vicepresidente nazionale Cia Gennaro Sicolo: «É necessario ripristinare una situazione di equilibrio ambientale che da molti anni non c’è più. Risolvere il problema non è semplice, ma bisogna iniziare ad affrontarlo seriamente, con determinazione, perché oltre ai danni alle colture, stiamo continuando a pagare un tributo altissimo in termini di vite umane. Nell’ultimo anno – ha spiegato il presidente - il numero dei cinghiali in Puglia è triplicato. Urge ottenere dal Governo opportune modifiche legislative e un quadro normativo nazionale che tenga conto delle dimensioni attuali del fenomeno cinghiali, con un numero di esemplari capace di moltiplicarsi ogni anno in modo esponenziale. Adesso basta – ha concluso Sicolo - questa è un’emergenza che andrebbe gestita al pari di una pandemia».