ANCONA - Contenere il danno; essere al fianco del 14enne precipitato dal terzo piano dello scientifico Savoia, la scuola che dirige.
«Le sue condizioni sono migliori del previsto». Sul particolare che un brutto voto abbia potuto scatenare l’imponderabile non indugia, lo risolve con un «non so» di circostanza. Subito lo converte in una condizione positiva: «So che ha ricevuto la pagella, il documento di valutazione, pochi giorni fa e che non ha neppure un’insufficienza». Sollecita il salto logico: «Nulla che potesse far pensare a un gesto legato all’apprendimento scolastico».
Il destino
Ricompone, la preside, l’istante dell’incredulità. Viviseziona i momenti, concitati, che hanno spezzato quelli che sarebbero dovuti essere della levità: «Era appena suonata la campanella che segna l’inizio dell’intervallo e tutti i compagni e la docente erano ancora in classe». Testimoni, loro, di quel destino che si sarebbe potuto interrompere: hanno visto il ragazzo avvicinarsi alla finestra dell’aula e precipitare di sotto. «Ero lì - riprende a raccontare la Bertini - il ragazzino era disteso sul terreno umido, il che ha attutito l’impatto. Ho subito chiamato il 118, sono arrivati i carabinieri e i vigili del fuoco». Da lì in poi dipana le coordinate in direzione Torrette.
La sequenza
Contiene il danno, mitiga la sequenza causa-effetto. «La classe di cui fa parte il 14enne è tranquilla e molto positiva dal punto di vista dell’apprendimento e dei risultati». Riafferra il bandolo dei suoi doveri: «Abbiamo immediatamente attivato il servizio di consulenza psicologica dell’ospedale materno infantile Salesi, la psicologa ha già preso in carico gli alunni». Imprime il ritmo, per allontanare lo spettro del trauma. «Concorderemo un cronoprogramma di incontri, perché i ragazzi debbono essere supportati anche da esperti esterni». Sfuma sulla commozione: «Tutta la comunità scolastica è sconvolta».
Lo torna a dire, come fosse una ossessione: «È avvenuto in classe, durante la terza ora, erano presenti i compagni e la professoressa. Improvvisamente è caduto». Attorno a lei, in ospedale, la filiera della solidarietà si compatta negli sguardi degli assessori Antonella Andreoli, delle Politiche educative, Manuela Caucci, Servizi sociali e welfare, Marco Battino, Politiche giovanili, con loro il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale delle Marche, Donatella D’Amico. Arriva il messaggio di vicinanza del sindaco Daniele Silvetti. Soprattutto, è il tempo dell’essere al fianco.