«Sono a pezzi. È una tragedia».
Per quanto riguarda i funerali, il cugino dice di non saperne ancora nulla. Ed effettivamente è così, visto che lui è un parente di secondo grado, quindi non spetta a lui occuparsene. Le forze dell’ordine italiane, che si stanno occupando del caso, hanno chiamato l’Ambasciata nigeriana a Roma, sperando che qualcuno si metta in contatto con i genitori del 19enne per firmare una delega o la nomina di un legale in zona.
Il giovane è morto sul lavoro: gli agenti hanno accertato che quella tragica mattina si stava recando in un supermercato a fare le pulizie per l’azienda dove era stato assunto cinque giorni prima. Alex è anche una delle 17 vittime della strada sulle strade teramane dall’inizio dell’anno. Quanto al trasferimento del corpo in Nigeria, potrebbe volerci giorni o mesi. In più, potrebbe aggiungersi un ulteriore problema: le esorbitanti spese di trasporto della salma dall’Italia alla Nigeria.
Nel frattempo, continuano le indagini. Ieri gli agenti della Stradale, diretti dalla dirigente Valentina Lollobattista, hanno visionato gran parte dei filmati delle telecamere di videosorveglianza acquisite nei giorni scorsi e la dinamica appare chiara: D.F.F., l’operaio 60enne alla guida della Fiat Croma che ha investito il 19enne, non l’avrebbe visto a causa della scarsa illuminazione. L’uomo, risultato negativo ai test di alcol e droga, è stato iscritto nel registro degli indagati e gli viene contestato il reato di omicidio stradale. Il titolare del fascicolo è il pm Enrica Medori.