Una morte compatibile con i traumi riportati a seguito dell’aggressione.
L’assenza poi di evidenti tracce di sangue sull’asfalto di via Fortebraccio, inducono a escludere come la caduta a terra (a seguito del pugno) possa aver inciso ulteriormente sull’aggravamento delle condizioni della vittima. Escludendo anche un possibile malessere “fulminante” al momento dei contatto fisico tra Ullasci e Morales, si concretizza sempre di più l’ipotesi di reato dell’omicidio preterintenzionale e dunque della compatibilità delle lesioni con la morte. Ora bisognerà capire in che percentuale tale azione delittuosa possa aver influito su un corpo, come quello di Ullasci, già provato e aggravato dall’utilizzo di sostanze stupefacenti.
L’ultima parola spetta dunque all’anatomopatologo della Asl dell’Aquila, Giuseppe Calvisi, che si è preso 90 giorni di tempo (salvo eventuali proroghe) per rispondere ai quesiti. Nelle stesse ore il Gip del Tribunale, Marco Billi, ha convalidato gli arresti di Carlos Omar Morales e del romeno Alexandru Dumitru Balan, 37 anni, anche lui indagato in concorso morale con il primo, per aver raccolto un sampietrino da terra (non utilizzato quando il giovane si è accorto che Ullasci era nel frattempo esanime a terra) e partecipato prima di fuggire con l’amico, alla sottrazione di portafogli e cellulare della vittima. Il romeno è gravato dalla misura di prevenzione, a quanto pare non rispettata.
I due arrestati, visibilmente scossi, assistiti dagli avvocati Giulio Agnelli e Chiara Camponeschi, hanno deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere, in attesa che gli stessi legali siano in grado di avere a disposizione tutto il materiale probatorio. Secondo quanto appurato, il terzetto si conosceva bene e dopo aver bevuto insieme (Ullasci non sarebbe riuscito a pagare la consumazione di qui l’esclusione del movente della rapina) sono andati via, salvo incontrarsi di nuovo dopo poco. La richiesta di Ullasci non esaudita da Morales di andare a spacciare, alla base del diverbio tra i due sfociato alla fine nell’aggressione mortale. Le telecamere prima, le testimonianze poi, la collaborazione tra agenti della Volante e della Mobile hanno permesso di identificare e arrestare i due presunti autori dell’omicidio in poche ore.