VICENZA - Si chiama "Movimento nuovi cittadini italiani". E' formato da trecento rappresentanti di varie associazioni straniere. A unirli, la cittadinanza italiana, i figli che studiano da anni nelle scuole di Vicenza e la volontà di contare di più. Anche politicamente. "Per le prossime elezioni politiche e amministrative vorremmo proporre qualche nostro candidato", ammettono Morteza Nirou, 65 anni iraniano, Anna Parovyak, 44 anni ucraina, Jharnt, 55, marocchino e German Kouame, 50, della Costa d'Avorio.
A Vicenza gli immigrati regolari sono quasi 18 mila, cioè il 16% della popolazione. Un esercito di persone che intende uscire allo scoperto con progetti e programmi. "Siamo immigrati, ma non vogliamo più essere stranieri - incalza Anna -. L'italiano è la nostra lingua madre".
Tra le priorità, aggiunge quest'ultima, la parità di trattamento dei loro figli nelle scuole. "Spesso sono emarginati. I docenti li indirizzano agli istituti professionali, senza valutare le loro potenzialità. A creare problemi è la lingua". Già, la lingua. Per Morteza nel capoluogo i mediatori culturali ci sono, ma non vengono utilizzati.
E guai a parlare di differenze religiose. "Il nostro movimento è multietnico e multireligioso", precisa Jharnt. "Vogliamo fare rete tra noi - lo incalza German -. I profughi? Il problema è la gestione. Ci sono caserme e immobili vuoti: perché non utilizzarli?".
Nel frattempo cresce l'attesa per il battesimo del consiglio comunale degli stranieri, previsto in autunno. Formato da 21 membri, rappresenterà le comunità straniere residenti. I membri avranno facoltà di parola, ma non diritto di voto.