VICENZA - Ci sono dirigenti, istruttori amministrativi, addetti alla vigilanza, terminalisti ed esecutori tecnici. Totale: 150 lavoratori.
Tutti in esubero La Provincia taglia il personale. Dopo gli annunci, arriva la delibera che mette nero su bianco la riduzione della pianta organica di Palazzo Nievo. E i sindacati sono sul piede di guerra.
Una grana non da poco per il neoeletto presidente nazionale dell'Unione Province d'Italia Achille Variati, alle prese con una riforma degli enti locali che da una parte ha ridotto i trasferimenti statali e dall'altra ha imposto di snellire il numero dei dipendenti. La legge parla chiaro: su 360, 150 - cioè poco meno della metà - sono di troppo.
Lo sanno bene i sindacati, che hanno chiesto al presidente un tavolo di concertazione in grado di traghettare l'ente nella fase più complessa della sua storia. Anche perché nel corso del 2015 quest'ultimo sarà chiamato a versare allo Stato qualcosa come 24 milioni di euro. "Accompagneremo il personale perché nessuno è un pacco postale", ha assicurato Variati. Ma le Cub sono scettiche: "Nove lavoratori sono stati assunti in Comune a Vicenza in modo discutibile - attacca Maria Teresa Turetta - Gli altri 140 sono sul mercato, ossia entro due anni dovranno trovarsi un ente dove poter continuare a lavorare. Le prospettive sono nere. La Regione Veneto non si è mossa e la politica pare disinteressata allo smantellamento dei posti di lavoro".
Ultimo aggiornamento: 14:34
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Una grana non da poco per il neoeletto presidente nazionale dell'Unione Province d'Italia Achille Variati, alle prese con una riforma degli enti locali che da una parte ha ridotto i trasferimenti statali e dall'altra ha imposto di snellire il numero dei dipendenti. La legge parla chiaro: su 360, 150 - cioè poco meno della metà - sono di troppo.
Lo sanno bene i sindacati, che hanno chiesto al presidente un tavolo di concertazione in grado di traghettare l'ente nella fase più complessa della sua storia. Anche perché nel corso del 2015 quest'ultimo sarà chiamato a versare allo Stato qualcosa come 24 milioni di euro. "Accompagneremo il personale perché nessuno è un pacco postale", ha assicurato Variati. Ma le Cub sono scettiche: "Nove lavoratori sono stati assunti in Comune a Vicenza in modo discutibile - attacca Maria Teresa Turetta - Gli altri 140 sono sul mercato, ossia entro due anni dovranno trovarsi un ente dove poter continuare a lavorare. Le prospettive sono nere. La Regione Veneto non si è mossa e la politica pare disinteressata allo smantellamento dei posti di lavoro".
